I 50 anni di Condifesa Piacenza sono stati festeggiati a fine novembre con un evento che ha coinvolto tutta la realtà agroalimentare e imprenditoriale agricola piacentina: di questo Consorzio fanno parte soci di tutte le rappresentanze agricole piacentine, dal momento che questo «ombrello» assicurativo è una fondamentale tutela del loro reddito di impresa fin dall’anno della sua fondazione.
Un parterre delle grandi occasioni per tanti ospiti nazionali, regionali e provinciali, accolti dal presidente Gianmaria Sfolcini e dal direttore Stefano Cavanna.
Sfolcini ha ricordato la peculiarità di trasparenza che caratterizza il Consorzio «che è nato per la gestione del rischio, cercando di tenere bassi i costi per gli associati puntando sulla formazione dei collaboratori, promuovendo la gestione della prevenzione con i mezzi informatici grazie ad uno staff di giovani».
Il direttore Cavanna ha tracciato un esaustivo quadro dell’attività svolta da Condifesa Piacenza: «La comunicazione è stata rivista per essere più vicini ai bisogni dei soci, e si è investito anche sulla formazione del personale». Ha quindi mostrato un quadro dei valori assicurati per ogni comparto, sottolineando la crescita mostrata dal Consorzio dal 2015 ad oggi e ha, infine, ricordato l’importanza di un nuovo strumento come Agricat (Fondo di mutualizzazione nazionale per gli eventi catastrofali) che partirà con la nuova programmazione Pac 2023-2027. Con il nuovo Fondo 700.000 imprese saranno coperte, quelle che beneficiano dei pagamenti diretti Pac.
Le conclusioni del convegno sono state affidate al presidente nazionale Asnacodi Albano Agabiti che ha ricordato come «siano stati prodotti risultati eccezionali al servizio delle imprese per la gestione del rischio, con una rete unica al mondo che si basa sull’innovazione per comunicare e formare. Questo è il nostro futuro. Un’Italia brava non solo a produrre ma anche a gestire il rischio».