Il marciume bruno delle drupacee o moniliosi causato da funghi appartenente al genere Monilinia spp costituisce per le drupacee una minaccia costante in grado di compromettere quote importanti di produzione sia durante la fase di coltivazione che in post-raccolta.
La profilassi chimica che prevede l’impiego di fungicidi di sintesi costituisce una opzione alla quale difficilmente ci si può sottrarre nell’ottica di una produzione integrata razionale. Questa deve costantemente tenere presente che l’insorgenza di marciume bruno interessa la fase di coltivazione ma sono soprattutto le fasi che seguono la raccolta (conservazione, packaging e commercializzazione) quelle più rischiose.
L’indagine condotta in Emilia Romagna a partire dal 1996 ha evidenziato come M. fructicola rappresentanti la specie più diffusa (59%), seguita da M. laxa (23%) e M. fructigena (1.6%). Nel 16.4% dei casi sono state riscontrate anche colonie miste di M. fructicola e M. laxa. Lo sviluppo di marciume bruno in post-raccolta è emerso chiaramente come costante minaccia nel corso dei 22 anni del periodo di sperimentazione.
Attenzione a resistenze e residui
Attualmente il “paniere fitoiatrico” disponibile per questa profilassi è ancora sufficientemente ampio e comprensivo di sostanze attive appartenenti per modo d’azione a diversi gruppi chimici tali da consentire potenzialmente anche una buona gestione dell’insorgenza di resistenze. La necessità di contrastare quest’ultimo fenomeno da parte di agenti patogeni fungini nei confronti dei più comuni fungicidi e nel contempo di potenziarne l’attività preventiva, ha spinto il mondo della fitoiatria verso formulazioni commerciali che includano più sostanze attive appartenenti a differenti meccanismi di azione.
Le direttive europee in materia porteranno nei prossimi anni a ulteriori cambiamenti e talune sostanze attive candidate alla sostituzione usciranno dal nostro “paniere”. Fortunatamente, anche se tra mille difficoltà, la fitoiatria si arricchisce tra mille difficoltà, di novità e mentrifluconazolo, nello specifico, ne rappresenta una importante di recente introduzione.
La strategia preventiva contro il marciume bruno si intreccia inevitabilmente con la questione residuale e le richieste della grande distribuzione organizzata dal momento che la sua attuazione corrisponde in buona parte con il periodo che precede la raccolta. La definizione di tale strategia va pertanto calibrata con attenzione al fine di evitare un «appesantimento» del profilo residuale stesso.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 10/2023
Moniliosi delle drupacee, gestione in pre e post-raccolta
di G. Ceredi, G. Fava, F. Franceschelli, M. Collina
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