Infestanti del riso: evoluzione e popolazioni resistenti

riso

Tra le graminacee la specie più diffusa e problematica del riso è Echinochloa spp., in particolare per la sua capacità evolutiva dovuta alle ibridazioni che rendono difficoltosa la classificazione oltre che la lotta, con possibile comparsa di popolazioni meno sensibili o resistenti agli erbicidi.

Il riso crodo (Oryza sativa var. sylvatica) risulta in continuo e progressivo aumento, tanto da essere divenuto insieme a giavoni, ciperacee ed eterantere, una delle infestazioni più diffuse.

Le malerbe più tipiche delle risaie sono rappresentate da Heteranthera spp. (prevalentemente H. reniformis ed H. limosa) e ciperacee, tra cui Scirpus mucronatus (Schoenoplectus mucronatus), Scirpus maritimus (Bolboschoenus maritimus) Cyperus difformis (ciperacea annuale caratterizzata da germinazione scalare e tardiva), C. serotinus e C. esculentus (prevalente nelle risaie in asciutta).

Altre malerbe tipiche degli ambienti acquatici, anche se meno diffuse delle prime, sono Alisma plantago-aquatica e A. lanceolata, Butomus umbellatus, Sagittaria sagittifolia, Ammannia coccinea.

Evoluzione floristica e popolazioni resistenti

L’evoluzione della flora infestante nelle risaie risulta molto dinamica per la complessità di specie presenti negli ambienti acquatici di origine autoctona o provenienti da altre aree risicole del mondo, come Leptochloa spp, Heterantera spp., ecc. Specie che ricompaiono sempre più di frequente, anche se ormai sembravano debellate, sono: Typha spp., Sparganium erectum, Heleocharis spp., Leersia oryzoides, ecc. A causa della forte pressione selettiva causata dalla riduzione degli erbicidi si ritrovano anche Murdannia keisak, Leptochloa fascicularis e L. uninervia.

Nelle risaie a semina interrata si segnala l’aumento delle graminacee Sorghum halepense (da seme e da rizoma) e talvolta anche di Phragmites communis, Setaria viridis, Digitaria sanguinalis, Panicum dichotomiflorum, nonché Alopecurus geniculatus e Paspalum disticum, queste ultime presenti in tutte le risaie.

Si sta osservando, inoltre, la diffusione di malerbe che si espandono dagli argini o dalle altre coltivazioni, oppure che ricompaiono con maggiore frequenza, come Butomus umbellatum, Typha spp. e Leersia oryzoides. A questo fenomeno ha contribuito sicuramente la variazione della pressione erbicida causata dall’utilizzo ripetuto di taluni principi attivi.

Una delle principali e più problematiche conseguenze della pressione di selezione esercitata dagli erbicidi è la comparsa di popolazioni resistenti, in particolare agli ALS (principalmente solfoniluree), come è avvenuto a partire dagli anni 90 per Schoenoplectus mucronatus e Cyperus difformis.

Attualmente le principali popolazioni resistenti nelle risaie sono costituite da Echinochloa spp. prevalentemente nei confronti degli ALS inibitori, ma anche ACCasi. Il riso crodo presenta popolazioni divenute resistenti a imazamox in molti areali tipici di coltivazione. Numerose sono le specie che manifestano una minore sensibilità alle solfoniluree, tra cui Alisma plantago-aquatica e quelle scarsamente controllate dagli erbicidi che agiscono mediante l’inibizione dell’ALS, come Murdannia, Ammania, Bidens, ecc.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 16/2017
Gestire le infestanti del riso prevenendo le resistenze
M. Fabbri, G. Campagna
L’articolo completo è disponibile anche su Rivista Digitale e Banca Dati Online