HLB, ramo giallo degli agrumi: una fitopatia complessa

Maculatura a chiazze «blotchy mottle» su arancio in Florida. Foto: M. Pitino - U.S. Horticultural Res Lab

Benché non sia ancora presente in Europa e nel bacino del Mediterraneo, la malattia del ramo giallo preoccupa tutti gli operatori della filiera agrumicola. La presenza del batterio e del vettore nello stesso territorio avrebbe infatti un esito disastroso per la diffusione della malattia, che potrebbe palesarsi anche anni dopo l’infezione.

Questa malattia, conosciuta anche come «Huanglongbing» (HLB) o «Greening», è associata a batteri che vivono nel floema delle piante e sono trasmessi attraverso materiale vegetale e insetti vettori.

Considerato il grave impatto economico, ambientale e sociale che potrebbero avere sul territorio UE, nell’ottobre 2019 la Commissione europea li ha inseriti nella lista dei venti organismi da quarantena considerati prioritari.

Perché «ramo giallo»?

Il nome della malattia deriva dal cinese «huang», giallo; «long», ramo; «bing», malattia e identifica la presenza di uno o più rami gialli che si stagliano contro la vegetazione ancora verde.

I sintomi più caratteristici della «malattia del ramo giallo» sono costituiti da maculature clorotiche a chiazze «blotchy mottle», inizialmente di modesta intensità, distribuite in modo asimmetrico rispetto alla nervatura centrale (foto in apertura).

Nella fase più avanzata l’intera lamina fogliare tende a diventare di color giallo uniforme, talvolta presenta caratteristiche macchie verdi (isole verdi).

Un patosistema complesso

La malattia è associata alla presenza di batteri esigenti (fastidious) che hanno bisogno di vettori per la diffusione. Attualmente sono stati descritti ben tre α-proteobatteri, appartenenti alle specie Candidatus Liberibacter asiaticus (Las), Candidatus Liberibacter africanus (Laf), e Candidatus Liberibacter americanus (Lam).

Due psille trasmettono i Liberibacter: la psilla asiatica Diaphorina citri e la psilla africana Trioza erytreae.

Nessuno dei tre patogeni è presente in Europa, ma T. erytreae è stata segnalata nelle Canarie, a Madera e in alcuni territori della penisola iberica. L’arancio dolce, il mandarino e i suoi ibridi sono i più colpiti, mentre pompelmo, arancio amaro e limone lo sono moderatamente; la lima messicana, il pummelo e l’arancio trifogliato sono i più tolleranti.

Tipica sintomatologia di HLB su frutti di mandarino con inversione di colore

La trasmissione diretta dei Candidatus Liberibacter avviene attraverso il materiale di propagazione. La diffusione naturale in campo è operata dalle psille sopraccitate, da cui si originano infezioni primarie e secondarie.

Secondo la recente valutazione del rischio per i territori UE, affidata all’ANSES (French Agency for Food, Environmental and Occupational Health & Safety), l’introduzione della malattia in aree indenni è possibile mediante materiale di moltiplicazione infetto o insetti vettori (ANSES, 2019).

In assenza del vettore, eventuali introduzioni puntiformi potrebbero rimanere confinate e ignorate.
La presenza del batterio e del vettore nello stesso territorio avrebbe, invece, un esito disastroso per la diffusione della malattia che potrebbe palesarsi anche anni dopo l’infezione.
Nonostante la stringente legislazione fitosanitaria – estesa oltre che a piante e semi del genere Citrus, Poncirus e Fortunella anche ad altre Rutaceae ospiti del batterio e/o del vettore – tenuto conto del continuo flusso di migranti e turisti, l’introduzione illegale o accidentale nei paesi del Mediterraneo – tramite piante, marze, semi, frutti, fiori recisi o foglie e rametti – non può essere sottovalutata.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 22/2020
HLB, ramo giallo degli agrumi, fondamentale il monitoraggio
di T. Vatrano, P. Bella S. Davino, V. Catara
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