Il glifosate può essere riautorizzato in Europa. È questa la conclusione del primo rapporto sulla sicurezza della sostanza nell’ambito del rinnovo dell’autorizzazione UE (che scade a fine 2022), firmato dalle autorità di 4 Paesi (Francia, Olanda, Svezia e Ungheria) invece di uno, caso straordinario nella procedura UE.
Secondo il documento, la molecola erbicida non è cancerogena, non è mutagena, né tossica per la riproduzione. E questo vale sia per gli utilizzatori sia per i consumatori. Resta da valutare la presenza di residui in caso di applicazione della rotazione.
Lo studio, da oltre 11.000 pagine (di cui è stato reso pubblico un riassunto), è stato consegnato all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e all’Agenzia europea dei chimici (Echa), che completeranno la valutazione.
Le conclusioni sono attese tra maggio e giugno 2022 e sulla base di questi pareri la Commissione europea dovrà preparare una proposta legislativa da presentare ai Paesi membri.
Le Autorità nazionali per la sicurezza degli alimenti dei 4 Stati raccomandano alle agenzie UE e alla Commissione di prendere in considerazione ulteriori analisi dell’impatto del glifosate sulla biodiversità.