Efficacia di spirotetramat verso gli afidi del melo

Melo infestato da afide lanigero

Nel biennio 2016-2017 sono state condotte, presso l’azienda sperimentale Piovi della Fondazione E. Mach in Piana Rotaliana (Trento), sperimentazioni per valutare l’efficacia di spirotetramat nel contenimento dell’afide grigio (Dysaphis plantaginea) e dell’afide lanigero (Eriosoma lanigerum) del melo.

Dai risultati ottenuti nelle prove è stata confermata l’ottima attività di spirotetramat nei confronti di D. plantaginea; inoltre è emerso che l’aggiunta di olio minerale in miscela aumenta ulteriormente l’efficacia, garantendo un controllo completo dell’afide grigio.

Significativa è risultata l’azione della miscela spirotetramat e olio minerale nel contenimento dell’afide lanigero, con risultati paragonabili o migliori rispetto agli standard di riferimento. Non sono invece emersi risultati chiari e definitivi relativamente al timing di applicazione post-fiorale avanzato (circa 14 giorni dalla post-fioritura). Almeno per la prova 2017, si suppone che la presenza di colonie di eriosoma sui germogli già in fioritura e l’esplosione delle popolazioni in maggio abbia limitato i vari formulati.

Nell’ottica di una gestione integrata degli afidi del melo, si richiede al trattamento eseguito in post-fioritura un’azione di completamento del controllo di afide grigio e un effetto abbattente e persistente nei confronti di E. lanigerum. I timing applicativi non sono però strettamente coincidenti, in quanto per D. plantaginea è necessario intervenire a colatura fiori per colpire eventuali colonie non controllate dal trattamento pre-fiorale, mentre per il lanigero bisognerebbe spostarsi leggermente più avanti affiancandosi alla migrazione delle neanidi dalle radici alla parte aerea.

Dalla sperimentazione emerge chiaramente però che più del timing applicativo è l’aggiunta dell’olio minerale, in miscela con il spirotetramat, che rende questo trattamento estremamente interessante per il controllo combinato degli afidi del melo.

Non si sono evidenziati, in entrambe le annate sperimentali, effetti fitotossici delle strategie sia a livello fogliare sia su frutto. Questo aspetto è confermato anche per le miscele con olio minerale e in particolare nella prova 2016, in cui l’olio minerale è stato testato alla dose di 6 kg/ha. Tuttavia, considerato il periodo sarà necessario escludere 7-10 giorni prima e dopo l’intervento fitosanitario, formulati che notoriamente possono interferire con l’olio, come ad esempio zolfi, captano o taluni diradanti.

Non sono emersi infine significativi effetti collaterali nei confronti degli acari fitoseidi con applicazioni di spirotetramat, confermando precedenti informazioni, per un prodotto che risulta compatibile con le linee di difesa integrata.

I dati preliminari sul movimento delle neanidi di eriosoma, mediante fasce trappola collose, confermano precedenti studi, indicando una fase di inizio migrazione verso fine aprile e un picco verso fine maggio-inizio di giugno. Queste informazioni sulla tempistica e l’entità della migrazione delle neanidi svernanti risultano elementi utili per ottimizzare il timing di applicazione, soprattutto se si considera che dal trattamento post-fiorale al picco di migrazione può intercorrere anche oltre un mese.

Risulterà inoltre importante comprendere il ruolo delle colonie edafiche, che potrebbe essere particolarmente rilevante nelle aree caratterizzate da basse temperature invernali.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 13/2018
Efficacia di spirotetramat verso gli afidi del melo
di M. Baldessari, G. Angeli
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