Per migliorare le strategie di contenimento delle malerbe in un moderno contesto di tutela dell’ambiente e di gestione e prevenzione delle resistenze, è necessario impostare scelte sostenibili che si basino sull’adozione integrata di tutte le pratiche di lotta.
Considerando che a livello mondiale la principale causa di perdite produttive sono le malerbe, accanto a una riduzione degli erbicidi e a una semplificazione delle tecniche colturali, tra cui la perdita di importanza delle rotazioni e delle lavorazioni, risulta di fondamentale importanza la valorizzazione di alcuni principi di base.
Tra questi innanzitutto la scelta oculata di un’appropriata rotazione e successione colturale (diversificazione colturale con alternanza dei cicli autunno-vernini e primaverile-estivi), ma anche di preparazione del terreno che contempli periodiche arature (ogni 3-4 anni per interrare i semi meno longevi come quelli delle graminacee).
Inoltre, l’ausilio delle semine ritardate (per anticipare l’emergenza delle malerbe rispetto a quella della coltura) e della pratica della falsa semina per azzerare le malerbe prima della semina dei cereali a paglia. In fase di semina, inoltre, occorre prestare attenzione all’impiego di sementi non infestate da semi di malerbe, tra cui in particolare quelle di più difficile gestione o resistenti agli erbicidi.
Nell’ambito della scelta delle strategie erbicide è necessario far ruotare sostanze attive a diversificato meccanismo d’azione tra le diverse colture in successione, ma anche nell’ambito della stessa coltura, oltre che a rispettare le appropriate dosi d’impiego e una corretta distribuzione che assicuri un’uniforme bagnatura su malerbe ai primi stadi di sviluppo.
Nell’ambito di cereali vernini particolarmente infestati da graminacee, per limitare la competizione esercitata dalle malerbe, ma anche per ridurre la pressione di selezione, è consigliabile alternare la pratica di diserbo preventivo con quello di post-emergenza, allo scopo di differenziare i meccanismi d’azione, oltre a effettuare miscele di più sostanze attive.
Il monitoraggio delle malerbe, in particolare di quelle non completamente devitalizzate o selezionate con i trattamenti erbicidi, è necessario per evitare la diffusione di specie di sostituzione, ma soprattutto di popolazioni meno sensibili o resistenti agli erbicidi.
In tal caso risulta determinante anche la fase di raccolta per evitare la diffusione dei semi, ma soprattutto la scelta di rotazioni e strategie che permettano di azzerare le infestazioni su altre colture dove risulta facilitata la gestione.
Tratto dall’articolo in pubblicazione su L’Informatore Agrario n. 4/2019
Novità e strategie per il diserbo di post-emergenza del grano
di M. Fabbri, G. Campagna
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