Il diserbo della bietola da zucchero effettuato con una variabilità di meccanismi d’azione al momento ha impedito la diffusione della flora di sostituzione o di popolazioni resistenti.
Nonostante ciò, le difficoltà di gestione delle malerbe macroterme sono progressivamente aumentate nel corso degli ultimi anni. Tra queste, Abutilon theophrasti, Ammi majus, Daucus carota e amarantacee, di cui oltre alla più diffusa specie Amaranthus retroflexus, si ritrovano altre minori come A. albus, A. blitoides e A. tubercolatus. In aumento risultano anche le composite, tanto da richiedere una crescente attenzione nelle applicazioni ritardate di post-emergenza, a scapito talvolta della selettività colturale e della riduzione del potenziale produttivo. Si auspica pertanto l’estensione d’impiego di nuovi erbicidi tradizionali ad azione sinergica, tra cui clomazone, già concesso in uso eccezionale su bietola nel corso dell’anno 2018.
Si segnala, inoltre, l’introduzione delle più innovative e semplificate pratiche di diserbo con le varietà di bietola resistenti (Conviso Smart) mediante la miscela erbicida di tiencarbazone + foramsulfuron (Conviso one), caratterizzata da un ampio spettro d’azione in un intervento unico o due applicazioni frazionate.
Di particolare importanza per questa coltura risulta la preventiva preparazione dei terreni mediante energiche lavorazioni principali e di affinamento in un contesto di pratica di falsa semina e di azzeramento mediante devitalizzanti fogliari in pre-semina o più di frequente in pre-emergenza allo scopo di ridurre i calpestamenti. Da implementare in ogni caso la pratica della sarchiatura, che seppure non sia mai stata abbandonata in questa coltura, può essere ulteriormente valorizzata alla luce dello sviluppo delle precision farming e delle tecniche a supporto delle coltivazioni condotte in biologico.
Tratto dall’articolo in pubblicazione su L’Informatore Agrario n. 1/2019
Strategie integrate per il diserbo della bietola
di M. Fabbri, G. Campagna