Sulla Gazzetta Ufficiale del 3 giugno sono stati pubblicati i decreti Mipaaf che riguardano la dichiarazione di eccezionalità per i danni da cimice del 2019 verificatisi in 5 regioni: Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Adesso gli agricoltori possono presentare le domanda di risarcimento. C’è tempo fino al 18 luglio prossimo.
In precedenza, con il decreto numero 4502 del 29 aprile 2020 e la collegata circolare esplicativa numero 16499 del 22 maggio, il Mipaaf ha indicato in modo dettagliato le procedure che le aziende interessate a ricevere gli indennizzi devono seguire per la presentazione delle domande. La circolare contiene anche un modulo fac-simile da compilare a cura dell’agricoltore. Le domande con la richiesta di risarcimento devono essere presentate all’amministrazione regionale di competenza.
Sono beneficiarie degli aiuti pubblici le imprese agricole localizzate nelle aree delimitate dal decreto ministeriale di declaratoria il quale, oltre a riconosce il carattere di eccezionalità dell’evento, individua i singoli comuni danneggiati.
L’accesso agli indennizzi è riservato agli agricoltori che dimostrano di aver subito un danno superiore al 30% della loro produzione lorda vendibile nell’anno 2019 rispetto alla media del triennio precedente. Sono indennizzabili i danni subiti dalle piante da frutto, i vivai di piante, le orticole in pieno campo, la soia, il mais, il pisello proteico e il girasole.
L’indennizzo massimo riconosciuto all’agricoltore è pari all’80% del danno subito, ma va ricordato che lo stanziamento deciso nell’ultima legge finanziaria ammonta a 80 milioni di euro, di cui 40 da spendere per l’anno 2020. Molto poco rispetto ai danni accertati che di aggirano sui 6-700 milioni.