Gli Stati membri non possono derogare ai divieti espliciti di immissione sul mercato e uso di sementi trattate con insetticidi neonicotinoidi. Lo ha chiarito la Corte di Giustizia UE, con una sentenza che potrebbe costituire un precedente importante.
L’uso in deroga di agrofarmaci vietati è abbastanza frequente nell’UE. Secondo gli ultimi dati della ong Pesticide Action Network, sono state 249 le autorizzazioni speciali concesse dalla Commissione europea a tutti gli Stati UE dal 2019 al 2022. La maggior parte, per insetticidi della classe dei neonicotinoidi.
La decisione della Corte arriva in seguito al ricorso al tribunale belga di due ong contro la deroga all’uso in campo aperto di semi trattati con neonicotinoidi, il cui impiego è vietato nell’Ue dal 2018. Lo Stato belga aveva chiesto e ottenuto l’autorizzazione della Commissione sulla base delle circostanze eccezionali riconosciute dalla Direttiva pesticidi del 2009.
La Corte oggi chiarisce che questa disposizione riguarda l’immissione sul mercato di prodotti fitosanitari non coperti da un regolamento di approvazione, ma non copre quelli espressamente vietati con norme specifiche. La Corte ricorda anche che la Direttiva obbliga gli Stati ad adottare tutte le misure necessarie per promuovere la lotta contro i parassiti delle colture a basso apporto di pesticidi, privilegiando, ove possibile, metodi non chimici.
Ovvia la soddisfazione del fronte ambientalista: «Una sentenza storica, che pone fine a quasi la metà delle deroghe concesse dagli Stati membri ai pesticidi vietati» ha commentato il Pesticide Action Network (Pan).