Barbabietola, gestione integrata contro gli insetti fogliari

La difesa dai principali insetti che attaccano la parte aerea della barbabietola da zucchero (altica, afidi, lisso, cleono, pegomia, cassida, mamestre, cicaline, ecc.) ha subìto notevoli variazioni delle strategie a seguito della revoca, alcuni anni fa, dei neonicotinoidi in concia e degli insetticidi fogliari (ad esempio, fosforganici).

I piretroidi utilizzati per via fogliare, oltre a non essere sufficienti per la gestione degli insetti dannosi, spesso causano alterazioni degli equilibri naturali per la mortalità degli insetti ausiliari, utili non solo in regime di conduzione biologica, ma anche convenzionale, tra cui coccinellidi, sirfidi, imenotteri, ecc.

La richiesta in uso eccezionale di acetamiprid per il contenimento degli afidi vettori di virosi permette di difendere i bietolai dalla maggior parte degli insetti fogliari con un intervento che in genere coincide con la copertura degli apparati fogliari difendendo le piante per via sistemica.

Questo permette di evitare di trattare con altri insetticidi, se non con prodotti a base di Bacillus thuringiensis per il controllo dei lepidotteri defogliatori, consentiti sia in conduzione convenzionale che biologica.

Perciò si stanno sperimentando prodotti di origine naturale come estratti di aglio, oli essenziali di arancio, cannella, ecc., per valutare l’effettiva efficacia diretta o indiretta, nonché nuovi insetticidi da localizzare in concia del seme per una protezione più mirata e meno impattante nei confronti degli operatori e dell’ambiente. La ricerca sta identificando nuove metodologie di lotta, tra cui l’avveniristica «biotecnologia dell’RNA» per colpire selettivamente solo gli insetti target.

Molto importante nella pratica risulta l’effettivo monitoraggio degli insetti, realizzato sia con apposite trappole che piante spia, ovvero la flora spontanea presente anche al di fuori dei bietolai, per prevedere l’entità degli attacchi e favorire la presenza degli ausiliari.

Presentiamo di seguito una breve rassegna dei principali insetti che possono arrecare danno agli apparati fogliari della barbabietola da zucchero.

Altica

L’altica è un piccolo coleottero molto vorace, in particolare nelle semine ritardate. I trattamenti effettuati con i piretroidi pur essendo efficaci non permettono di ottenere buoni risultati.

Afidi

Gli afidi su bietola sono ricomparsi con la revoca dei neonicotinoidi, una norma che dopo accese polemiche è stata estesa gradualmente un po’ in tutta Europa. I principali afidi che si possono presentare nei bietolai sono l’afide verde (Myzus persicae) e nero (Aphis fabae).

Cassida

La cassida è un insetto coleottero appartenente alla famiglia dei crisomelidi che nel passato ha creato notevoli problematiche alle coltivazioni della barbabietola da zucchero nei comprensori del Centro e del Sud dell’Italia.

Lisso

Il lisso (la specie prevalente è Lixus junci) è un insetto curculionide da sempre presente in Italia, in particolare nelle ex aree bieticole centro-meridionali.

Con la revoca dei neonicotinoidi in concia della bietola e i cambiamenti climatici, si è diffuso a livelli preoccupanti non solo in Pianura Padana, ma anche in altri Paesi europei come Svizzera, Germania e Francia, dove non era mai stato segnalato.

gallerie scavate dalle larve, stadio pre-immaginale e adulto di Lixus junci

Cleono

Il cleono è il curculionide maggiore (Temnorrhinus mendicus) che nel passato ha arrecato ingenti danni nonostante il ricorso agli insetticidi fosforganici, cloroderivati e carbammati molto efficaci, ma che evidentemente creavano squilibri ambientali a danno dei suoi nemici naturali.

Con i neonicotinoidi in concia era quasi completamente scomparso, mentre alla revoca di queste sostanze è ricomparso risultando talvolta dannoso a livello locale.

Pegomia

Gli attacchi di pegomia (Pegomya betae), ovvero la mosca della bietola che similmente ai fillominatori crea il distacco delle pagine fogliari, pur essendo molto appariscente non arreca particolare danno ai bietolai.

Tignola

La cosiddetta tignola della bietola (Scrobipalpa ocelatella) è un lepidottero che nei periodi molto caldi, allo stadio larvale, erode gli apici vegetativi proteggendosi anche nei confronti degli insetticidi con una sorta di ragnatela.

Mamestre e spodoptera

Le mamestre o nottue fogliari (Autographa gamma, Mamestra brassicae, ecc.) − che possono essere facilmente monitorate mediante i feromoni sessuali per prevedere gli attacchi – sono lepidotteri polifagi e in genere non provocano particolari erosioni fogliari qualora siano stati utilizzati prodotti a base di zolfo.

Gli attacchi possono essere più recrudescenti qualora si faccia ricorso ai piretroidi, che azzerano i numerosi nemici naturali tra cui in particolare gli imenotteri parassitoidi.

Cicaline

Le cicaline verdi, molto frequenti prima dell’impiego dei neonicotinoidi in concia, si sono di nuovo diffuse. Queste non causano danno, se non lievi screziature sulle foglie a seguito delle punture che arrecano.

Tra le cicaline però ci sono specie attualmente in fase di monitoraggio e studio (Pentastiridius leporinus, Arsenophonus spp., ecc.), in grado di diffondere con la loro saliva pericolose fitoplasmosi e proteobatteri che in alcune parti dell’Europa arrecano notevole danno, tra cui la cosiddetta SBR (Sindrome da bassa polarizzazione) in particolare in Svizzera, Francia e Germania, ma anche altre forme più diffuse nell’Est europeo.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 20/2024
Barbabietola, gestione integrata contro gli insetti fogliari
di G. Campagna, T. Iaboli, A. Fabbri
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