Cambiare il nome del regolamento da uso sostenibile dei «prodotti per la protezione delle colture» a «pesticidi», aumentare l’obiettivo di riduzione delle sostanze più rischiose dal 50 all’80% al 2030 rispetto a un periodo di riferimento 2018-20 invece che 2015-17, modificare uno dei due indicatori armonizzati UE per misurare i progressi, zone cuscinetto tra aree coltivate e aree protette da centinaia di metri, tasse sull’uso degli agrofarmaci per affiancare agli aiuti Pac fondi nazionali per compensare gli agricoltori.
È la prima versione del rapporto dell’Europarlamento sulla proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e recante modifica del regolamento. Firmato dalla Verde austriaco-tedesca, Sarah Wiener, famosa chef televisiva a Vienna, il documento apre ufficialmente il confronto nell’Eurocamera su uno dei dossier più controversi del Green Deal agroalimentare, l’unico che traduce in obbligo uno degli obiettivi della strategia «Farm to Fork».
Tra gli altri emendamenti proposti da Wiener, una gerarchia rigida delle pratiche agricole per la gestione integrata. Misure più stringenti di quelle proposte dalla Commissione europea, guidate dal principio che «si deve proteggere l’ambiente e la salute pubblica, e allo stesso tempo sostenere gli agricoltori nella transizione verso un’agricoltura più sostenibile», per questo «dobbiamo fare più sforzi sui pesticidi più pericolosi, con un obiettivo di riduzione dell’80% fino al 2030». Sul titolo del regolamento, si legge nel rapporto, «pesticidi» è quello della direttiva attuale «e non va cambiato perché ‘prodotti per la protezione delle colture’ implica che siano concepiti per proteggere le piante, invece gli erbicidi le eliminano».
L’esame in Commissione ambiente, che ha la competenza su gran parte del regolamento, inizierà «i primi di marzo, con emendamenti presentati entro la fine dello stesso mese», ha detto la deputata della Commissione ambiente dell’Europarlamento, Alessandra Moretti (Pd), a margine dell’evento sul tema organizzato dall’European Food Forum (Eff), piattaforma cui partecipano eurodeputati, associazioni di categoria, istituti di ricerca e Ong.
Se Wiener spinge per obiettivi più ambiziosi, «noi chiederemo più gradualità», sottolinea Moretti.
La posizione della Commissione agricoltura
Oltre alle differenze tra i gruppi politici nella stessa Commissione parlamentare, il dibattito dovrà tenere conto anche della posizione della Commissione agricoltura, che ha competenza esclusiva su articoli non essenziali del regolamento, ma può influenzare la velocità dell’iter legislativo.
«L’accordo tra le due Commissioni – ha detto la relatrice in Commissione agricoltura, Clara Aguilera (S&D, Spagna) durante il seminario dell’Eff – è necessario per esaminare la proposta legislativa e per ora non c’è ancora un calendario; la volontà politica è di migliorare la proposta, per questo prima di qualsiasi accordo tra le Commissioni è necessario attendere la valutazione di impatto supplementare richiesta dal Consiglio UE.