Gli afidi del melo, in particolare l’afide grigio o cenerognolo (Dysaphis plantaginea Passerini) e l’afide lanigero (Eriosoma lanigerum Hausmann) sono fitomizi ai quali va prestata la dovuta attenzione per non avere danni sia alla produzione dell’anno sia permanenti al meleto.
Infatti, D. plantaginea è ritenuta una specie chiave del melo, richiedendo sempre e comunque interventi di contenimento (chimici o di altra origine) poiché il solo controllo biologico a opera di nemici naturali non è mai sufficientemente tempestivo ed efficace per escludere altre forme di difesa.
La difesa aficida generalmente si basa su due interventi mirati: uno pre-fiorale e uno post-fiorale. Un terzo intervento durante la stagione può essere eventualmente necessario in caso di gravi attacchi non controllati, ma solitamente non è incluso nella prassi.
Nell’ultimo trentennio, in particolare per il melo, la difesa è stata imperniata sui neonicotinoidi, gruppo chimico che registra una forte contrazione regolatoria. Infatti, a fine aprile 2018 è passata la proposta della Commissione europea per vietare anche per trattamenti fogliari l’uso all’aperto di tre neonicotinoidi ritenuti pericolosi per le api (imidaclorpid, clothianidin e thiamethoxam), limitandone l’uso alle sole colture protette (serra).
Diversi sono i prodotti insetticidi comunque disponibili, sia di sintesi (spirotetramat, sulfoxaflor, flonicamid, chlorpyrifos e chlorpirifos-metile, tau-fluvalinate e pirimicarb) sia naturali (azadiractina, piretrine e sali potassici di acidi grassi). A questi si è recentemente aggiunto una nuova sostanza attiva, flupyradifurone, registrata con il formulato commerciale Sivanto Prime.
Dal 2013 il Centro di saggio Astra in collaborazione con l’Università di Bologna ha valutato in pieno campo l’efficacia di Sivanto Prime (flupyradifurone 200 g/L) nei confronti degli afidi del melo in Emilia-Romagna. Nelle seguenti tabelle presentiamo i protocolli e i risultati delle prove 2017 e 2018.
Protocollo della prova 2017 e risultati sugli afidi grigio e verde
Protocollo della prova 2018 e risultati sull’afide lanigero
I dati del triennio di prove 2016-2018 sono in linea e confermano le precedenti esperienze (i risultati del triennio 2013-2015 sono pubblicati sugli Atti delle Giornate fitopatologiche 2016). Tutte le prove mettono in luce una buona efficacia di flupyradifurone (Sivanto Prime), in particolare nei confronti dell’afide grigio. L’attività è più ridotta invece nei confronti dell’afide verde, per il quale l’abbinamento in strategia con spirotetramat sembra dare eccellenti risultati. Per quanto riguarda l’afide lanigero, la migliore strategia è risultata sempre la combinazione di flupyradifurone in pre-fioritura e spirotetramat in post-fioritura.
Flupyradifurone pertanto si è mostrato una valida opzione da includere e contemplare nella difesa aficida del melo, con performance paragonabili ai prodotti canonici. In questo momento, a fronte dell’uscita di scena di alcuni efficaci neonicotinoidi, avere a disposizione una sostanza attiva in più è di vitale importanza, soprattutto considerando anche la buona selettività di flupyradifurone nei confronti di molte specie utili e dei pronubi.
Tratto dall’articolo pubblicato sul Supplemento Difesa delle Colture a L’Informatore Agrario n. 10/2019
Attività di flupyradifurone contro gli afidi del melo
di M. Preti, E. Pasqualini
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