Copa-Cogeca, l’organismo che rappresenta le organizzazioni agricole europee, ha preso posizione in merito alla proposta del Parlamento europeo sulla riduzione dell’80% dell’uso degli agrofarmaci.
«La proposta del relatore per la Commissione Envi (ambiente, sanità e sicurezza alimentare) del Parlamento europeo in merito al regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi mirerebbe, tra l’altro, a ridurre l’uso dei prodotti fitosanitari più pericolosi di oltre l’80% sulla base dell’impiego nel periodo 2018-2020. Ciò – sostiene Copa-Cogeca in un comunicato – porrebbe la proposta della commissione Envi ben al di sopra della proposta Farm to Fork della Commissione del 50% su base 2015-2017».
«Copa e Cogeca ricordano che una valutazione del rischio delle sostanze attive utilizzate nei prodotti fitosanitari, anche per quelle più pericolose, dovrebbe essere scientificamente trasparente e fondata sulle prove disponibili. L’obiettivo proposto, invece, non si basa su alcuna valutazione d’impatto, né fornisce dettagli agronomici sul suo approccio».
«Poiché anche l’obiettivo di riduzione del 50% non era già solidamente sostenuto da prove scientifiche o tecniche – continua il comunicato delle organizzazioni agricole europee – troviamo ancora più difficile comprendere come possa essere giustificato un obiettivo di riduzione dell’80%! Per non parlare dell’impatto all’interno e all’esterno dell’Ue. Inoltre, la proposta aggiungerebbe enormi vincoli obbligatori e giuridici per gli Stati membri e per gli agricoltori che sembrano semplicemente ingestibili».
«Continuiamo a rimanere con un approccio completamente slegato dalle realtà vissute dagli agricoltori, non considerando ciò che è già stato fatto in passato in termini di implementazione di pratiche di lotta integrata e persino trascurando l’idea di cercare soluzioni tecniche o alternative. Ricordiamo inoltre che tutti gli studi condotti nell’ambito della strategia Farm to Fork, basati sull’approccio dell’obiettivo del 50% proposto dalla Commissione UE, puntano nella stessa direzione: una significativa riduzione della produzione, costi aggiuntivi per i consumatori, oltre all’inflazione che già oggi si registra in alcuni Paesi e a un massiccio effetto di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio verso Paesi terzi che domani produrranno una parte consistente del nostro cibo».
«Condividiamo l’obiettivo generale di ridurre gli input come presentato nella comunicazione sul Green Deal e nella strategia Farm to Fork – conclude il comunicato di Copa-Cogeca – ma avvertiamo che un approccio politico semplicistico sarà la soluzione più dannosa e meno efficace per l’agricoltura dell’UE».