Fin dalla loro costituzione, nel 1933, i Vivai Cooperativi Rauscedo (VCR) hanno cercato di migliorare il proprio livello di competitività attraverso una costante innovazione delle tecniche vivaistiche e della selezione dei materiali di propagazione della vite.
Lungimirante fu la realizzazione nel 1965 del Centro sperimentale VCR per avviare programmi di selezione clonale delle principali varietà di vite coltivate in Italia e dei portinnesti tanto che nel 1969 i VCR riuscirono a omologare i primi 51 cloni della serie «Rauscedo».
Verso la fine degli anni 80 del secolo scorso il comparto vivaistico si affacciava alle nuove tecniche di propagazione della vite come la micropropagazione, l’innesto a verde, il risanamento attraverso termoterapia, l’impiego della paraffina e della pacciamatura, l’utilizzo dell’innesto a omega, l’implementazione di tecniche diagnostiche quali l’Elisa Test e la PCR, innovazioni che vennero subito sperimentate e fatte proprie dai VCR, elevando ulteriormente il livello qualitativo della propria produzione.
Oggi la viticoltura è chiamata a rispondere a pressanti necessità ambientali rappresentate in primis dal cambiamento climatico e da un’indispensabile sostenibilità delle produzioni di uva.
Queste caratteristiche rappresentano il punto di partenza dei programmi di miglioramento genetico di VCR volti alla creazione di varietà resistenti alla peronospora e all’oidio che rappresentano il proseguimento della collaborazione che ha avuto inizio nel 2006 con l’Università di Udine, con l’acquisizione di 14 nuovi vitigni resistenti alle malattie e con l’Università di Milano per quanto riguarda i portinnesti M.
Un Centro modernissimo
Oggi VCR ha realizzato il VCR Research Center, che sarà inaugurato il prossimo 1° ottobre, dotato di ben otto laboratori ipertecnologici dove vengono potenziate e perfezionate tutte le attività di controllo, ricerca e sviluppo.
Al suo interno, forniti di strumenti e macchinari di ultimissima generazione, sono presenti specifici locali adibiti alla diagnostica immunoenzimatica e biomolecolare, alla micropropagazione, alla coltura di tessuti, all’embryo rescue, alla microscopia e allo sviluppo di protocolli chimico-fisici ad hoc per ogni eventuale futura esigenza.
Questo importante e accorto investimento di risorse compiuto dai VCR ha l’obiettivo di assicurare, a tutti i viticoltori, soluzioni innovative e vantaggiose che rispondano alle reali esigenze del comparto vitivinicolo in fatto di sostenibilità ambientale ed economica.