90° compleanno per Vivai cooperativi Rauscedo, leader mondiale nella produzione di barbatelle di vite. Si tratta di un traguardo importante per una realtà che, fin dalla sua nascita, ha sempre puntato sull’innovazione e sulla qualità della produzione di materiale di propagazione per favorire la crescita del comparto vitivinicolo.
Un percorso ricco di sfide superato grazie al costante impegno e alla competenza degli oltre 200 soci, alla dedizione del personale della cooperativa, al supporto dei clienti e dei partner e alla fiducia delle istituzioni.
Grazie a queste sinergie VCR è cresciuta negli anni e oggi conta 184 occupati e un fatturato in costante crescita che nel 2023 ha superato i 105 milioni di euro (35 all’estero) realizzati commercializzando circa 80 milioni di barbatelle all’anno in tutto il mondo, aprendo scenari favorevoli per l’export nazionale. All’estero la cooperativa friulana controlla infatti VCR France Sas, ha partecipazioni in imprese in California (Nova Vine), Grecia (Vitro Hellas S.A.) e Spagna (Agromillora Iberia S.A.) e ha stretto accordi di commercializzazione in Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica e Canada.
Un’attenzione all’innovazione oggi fortemente indirizzata al tema della sostenibilità che ha portato VCR a dare un forte impulso ai programmi per lo sviluppo delle varietà resistenti alle malattie fungine (Piwi) e per la diffusione dei portinnesti della serie M resilienti al climate change.
Nel VCR Research Center, la struttura architettonica green e smart inaugurata nel 2019, caratterizzata dall’ autosufficienza energetica e dalle più efficienti applicazioni di domotica, si studia la vite del futuro anche con ricerche dedicate alle Tecnologie di evoluzione assistita, alla viticoltura di precisione e all’intelligenza artificiale applicata alla fase di cernita, per rivoluzionare il concetto di qualità della produzione vivaistica.
Per celebrare il 90° anniversario di fondazione, sabato 6 aprile dalle ore 17.30 presso la sede di via Udine 39 a Rauscedo (Pn), VCR ha organizzato un evento per ripercorrere le sfide che hanno caratterizzato la storia aziendale, condividere i progetti futuri e festeggiare insieme a chi ha contribuito a questo successo.
L’attenzione all’innovazione
L’attenzione costante all’innovazione e alla ricerca scientifica ha consentito nel tempo:
- la costituzione di più di 480 cloni originali relativi ai vitigni più diffusi a livello internazionale;
- una gamma 9 tipologie di prodotto, ovvero barbatelle Original, Original 70, Resistant, TotalBio, Premium; vasetti TinyPot e TinyPot 1L; vasi per i rimpiazzi BigPot LX e ReadyPot 2.0;
- la selezione ogni anno di oltre 100 genotipi interessanti scoperti nei vigneti di tutto il mondo;
- l’ iscrizione al registro di 14 varietà resistenti e l’avvio di programmi di sviluppo di decine di ulteriori varietà Piwi ottenute da vitigni autoctoni e internazionali;
- l’esclusiva sui portinnesti serie M;
- la continua attività di risanamento e miglioramento del materiale genetico di riferimento.
Il potenziale produttivo
Il potenziale produttivo è garantito da:
- un’estensione di 1.200 ha a vivaio diffusi su tutta la pianura friulana;
- 1.565 ha a piante madri di portinnesti di proprietà dei soci;
- 1.350 ha di piante madri di marze,
- 150 ha del centro marze VCR di Grado,
- 22 ha del VCR Research Center.
La storia
È qui, nel territorio friulano compreso tra i fiumi Meduna e Tagliamento, che è stata affinata la tecnica di innesto a tavolo tra le varietà europee e i portinnesti di origine americana per superare la crisi fillosserica che stava falcidiando l’intera viticoltura europea a inizio ‘900.
È stata questa l’innovazione che, quasi un secolo fa, ha consentito di costituire il primo nucleo di quella attività vivaistica attorno a cui si è coagulata, dal 1933, l’esperienza vincente dei Vivai Cooperativi Rauscedo.
La competenza e l’impegno dei soci, unite all’attenzione alla qualità sanitaria, morfologica ed enologica, hanno consentito a VCR di crescere in questi 90 anni fino a diventare la prima realtà del vivaismo vitivinicolo a livello mondiale.
Le sfide poste dall’impatto del climate change, dall’esigenza inderogabile di uno sviluppo sostenibile e dall’evoluzione repentina del gusto dei consumatori mettono oggi la vitivinicoltura di fronte a una situazione di incertezza simile a quella incontrata più di cento anni orsono con l’arrivo dal Nord America della fillossera e di patogeni come peronospora e oidio.
Sfide a cui VCR risponde con la messa a punto di soluzioni come i vitigni resistenti e le combinazioni con i portinnesti resilienti della serie M in grado di dare un forte contributo alla qualità e alla sostenibilità ambientale, economica e sociale della produzione di vino a livello mondiale.