Nel 2013 Syngenta ha lanciato a livello mondiale The Good Growth Plan – Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura, un ambizioso piano per coniugare produttività e sostenibilità in linea con i Sustainable development goals dell’ONU per il 2030.
In questi sette anni grazie a questo Piano strategico, Syngenta ha contribuito a livello mondiale a incrementare la produttività delle colture del 18,8%, a migliorare la fertilità del suolo su 14,1 milioni di ha, a favorire lo sviluppo della biodiversità su 8,2 milioni di ha, a formare 42,4 milioni di persone sull’uso sicuro degli agrofarmaci e a includere il 99% dei propri fornitori in programmi di sostenibilità sociale.
L’Italia dal canto suo ha contribuito al raggiungimento degli obiettivi con numeri importanti: 76.100 ha interessati dal protocollo Operation Pollinator sulla biodiversità, 21.900 persone formate sull’uso sostenibile degli agrofarmaci e oltre 40.000 ha di terreno agricolo interessati da progetti di filiera per migliorare la produttività, sostenibilità e accesso al mercato (Grano Armando e Grape quality agreement).
Le nuove sfide imposte dai cambiamenti climatici sempre più impattanti, che mettono a serio rischio il futuro della popolazione mondiale e degli agricoltori, oggi impongono un’evoluzione naturale di questo Piano strategico, una «metamorfosi» che sappia adeguarsi a queste nuove sfide.
Per lanciare in Italia la seconda edizione del Piano che impegnerà l’azienda da oggi fino al 2025, Syngenta ha organizzato l’evento «Agricoltura, sostenibilità e cambiamenti climatici: l’evoluzione del The Good Growth Plan» che si è tenuto lo scorso 2 ottobre nella giornata inaugurale della 4ª edizione del Mantova Food&Science Festival.
Quattro nuovi impegni
«Con l’evoluzione del The Good Growth Plan − ha spiegato Riccardo Vanelli amministratore delegato di Syngenta Italia − vogliamo porci degli obiettivi ancora più ambiziosi per supportare gli agricoltori nell’affrontare le sfide sempre più grandi che si trovano di fronte. Per farlo, accelereremo ancora di più la nostra innovazione, convinti che questa sia l’unica strada per rispondere in maniera tempestiva alla necessità di sostenibilità in agricoltura».
I nuovi impegni si declineranno in quattro specifici ambiti: accelerare l’innovazione per gli agricoltori e l’ambiente, impegnarsi per un’agricoltura a zero emissioni di CO2, contribuire alla salute e alla sicurezza degli operatori e delle persone e stringere partnership con l’intera filiera produttiva per generare un impatto migliore.
A livello italiano, The Good Growth Plan si comporrà di alcuni progetti con forte vocazione locale, ma in grado di concorrere al raggiungimento degli obiettivi che l’azienda si è data a livello
globale. Durante l’evento sono stati presentati due esempi concreti applicati al settore orticolo e della viticoltura.
«Nel settore orticolo − ha spiegato Stefano Carducci a capo della Vegetable business unit di Syngenta − la nostra genetica avrà un ruolo fondamentale nel raggiungere gli obiettivi del nuovo Piano, potendo garantire non solo maggiori rese e di alta qualità con una migliore gestione delle risorse, ma anche andando incontro alle esigenze dei consumatori e della filiera in termini di shelf-life, proprietà nutrizionali e attenzione agli sprechi».
Tra gli esempi illustrati Crisp Delight, cocomero a polpa compatta ideale per la IV gamma, Cherye, varietà di pomodoro che si adattano alle coltivazioni in Italia meridionale per la resistenza agli stress e al cracking, Monflor, varietà di cavolo broccolo con fiori alla stessa altezza e gambo edibile ideale per surgelato e baby food, Yom, varietà brandizzata di pomodoro viola premiata all’ultima edizione di Fruitlogistica, dal sapore esotico e a elevato valore nutrizionale.
«Nel settore vitivinicolo − ha presentato Mauro Coatti technical head support di Syngenta − le principali sfide che le aziende devono affrontare sono rappresentate dai cambiamenti climatici che determinano maggiore suscettibilità della vite ai parassiti, dalla riduzione delle molecole disponibili (revoca dei fosforganici) e dal cambiamento delle preferenze dei consumatori (millenials). Attraverso il programma GQA (Grape quality agreement), Syngenta punta ad aiutare i produttori a coniugare produzioni di alta qualità con i requisiti sempre più stringenti del mercato in termini di tutela della salute, responsabilità sociale e sostenibilità ambientale».
I pilastri fondamentali del programma GQA sono la creazione di protocolli di difesa per un migliore accesso al mercato, che sfruttano anche le più avanzate tecnologie di agricoltura digitale (ad esempio la piattaforma eMAT che incrocia i profili residuali degli agrofarmaci adottati con le legislazioni sugli LMR fissati nel vino in vigore nei diversi paesi del mondo e nella gdo), la possibilità di fornire soluzioni sostenibili per mitigare il rischio da contaminazione da agrofarmaci (Heliosec) e il mantenimento della biodiversità con il progetto Operation Pollinator che, nelle diverse varianti, consente la protezione dei corsi d’acqua e il contenimento dei fenomeni di ruscellamento superficiale e di erosione del suolo.
Giannantonio Armentano