In ambito ecologico il termine «resilienza» descrive la capacità di un sistema naturale di assorbire gli effetti dei cambiamenti, adattandosi al nuovo contesto.
Se con cambiamenti intendiamo quelli climatici, si capisce subito perché oggi è importante approfondire la conoscenza sulle colture resilienti di interesse agrario obiettivo primario del progetto Certi (Colture estive resilienti), che nel 2023 ha valutato presso alcune aziende agricole in Emilia-Romagna le performance agronomiche e l’adattabilità in questo senso di sorgo e miglio.
Il progetto, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Psr 2014-2022, ha come capofila la ditta sementiera RV Venturoli (che da più di 40 anni propone il sorgo nei propri cataloghi) e come partner scientifico il Distal (Dipartimento di scienze e tecnologie agroalimentari) della Facoltà di agraria di Bologna.
Proprio presso l’aula magna dell’ateneo, lo scorso 15 febbraio, si è tenuto un partecipatissimo convegno di presentazione dei risultati.
Aperto dai saluti del rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari e da quelli dell’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi, l’evento è entrato nel vivo con gli interventi di Carla Corticelli, coordinatrice del progetto e di Gabriele Gasbarrini, responsabile di RV Venturoli, che ha sottolineato i punti chiave del progetto Certi: «Le prove parcellari sono state finalizzate alla riduzione degli input chimici e all’identificazione di accessioni di sorgo e miglio maggiormente adattabili a stress idrico e alte temperature – ha detto Gasbarrini – mentre quelle on farm all’impostazione di un manuale di best practices per una corretta gestione di queste colture anche in funzione dell’utilizzo finale del prodotto».
Sorgo e miglio, rustici e resilienti
Giovanni Dinelli, docente del Distal, Sara Bosi, ricercatrice Distal e responsabile scientifica del progetto e Antonio Fakaros, ricercatore Distal, hanno illustrato i risultati agronomici del progetto, che hanno confermato le caratteristiche di rusticità delle due colture: per quanto riguarda il miglio sono state individuate determinate accessioni con un potenziale produttivo superiore alla media, unito anche a differenze significative dal punto di vista nutrizionale, con possibilità quindi di investire in filiere produttive differenti.
«Le accessioni precoci – ha sottolineato Bosi – hanno inoltre mostrato una resa produttiva superiore ai gruppi a maturità intermedia e tardiva, segnalandosi per una rapida copertura del terreno, a tutto vantaggio rispetto alle erbe infestanti, ed elevati valori di SPAD».
Sul sorgo Fakaros ha spiegato che «la prova a basso input (230 kg/ha di urea in pre-semina più 20 kg/ha in sarchiatura) ha evidenziato buone performance per il sorgo, che ha risentito molto meno del mais dell’eccesso idrico nella fase iniziale della campagna». Le rese del sorgo a basso input, 6,1 t/ha di granella, sono risultate molto simili a quelle della prova ad alto input (6,5 t/ha ma con 460 kg/ha di urea).
Nuove opportunità di mercato
La seconda parte del convegno è stata dedicata a una tavola rotonda a più riprese a cui hanno preso parte agricoltori, docenti universitari, rappresentanti di filiera e di aziende di trasformazione e anche medici.
Tra i tantissimi spunti è emerso chiaramente sia per il sorgo, sia per il miglio, come l’agrotecnica sia fondamentale, soprattutto quella mirata a esaltare le caratteristiche delle due colture poco esigenti in input agronomici e di conseguenza molto adatte a rispondere alla crescente richiesta di sostenibilità ambientale.
Il sorgo, inoltre, può essere inserito anche come granella nelle razioni per i bovini da latte offrendo diversi vantaggi, tra cui l’assenza del rischio di contaminazione da micotossine.
Ma le due colture sono molto interessanti anche per le filiere gluten free per l’alimentazione umana, tanto è vero che sono allo studio dei contratti di filiera da parte di Schär per il miglio e di Sorghum ID per il sorgo.
Lorenzo Andreotti
Iniziativa realizzata da R.V. VENTUROLI S.R.L. nell’ambito del Programma regionale di sviluppo rurale 2014- 2022 – Tipo di operazione 16.1.01 – Gruppi operativi del partenariato europeo per l’innovazione: “produttività e sostenibilità dell’agricoltura” – Focus Area P4B – Progetto: “Colture estive resilienti”.
Autorità di Gestione: Regione Emilia-Romagna – Direzione Generale Agricoltura, Caccia e Pesca.