Il settore dell’ortofrutta oggi è stimolato fortemente dalla domanda di un consumatore consapevole e sensibile ai temi ambientali e alla qualità delle colture e questo porta gli agricoltori a confrontarsi sempre di più con la questione dell’impatto ambientale delle tecniche colturali.
Nel 2019 il consumo di plastiche in agricoltura ha superato i 4 milioni di tonnellate e quasi 2 di essi sono costituiti da film per pacciamatura. Ad oggi, purtroppo, la percentuale di teli pacciamanti smaltita correttamente è ancora minima; si calcola, infatti, che in Europa ogni anno restino nei suoli circa 15.000 t di microplastiche.
Fortunatamente, però, il cambiamento di rotta del mondo agricolo verso materiali a minore impatto è un fenomeno inarrestabile, tanto che il consumo di film per pacciamatura biodegradabili nel 2019 ha superato le 10 mila tonnellate, con Europa ed Asia a trainare il mercato.
Per favorire il confronto e lo sviluppo di know-how su una tecnica che è soluzione non solo di un problema di tipo ambientale ma anche economico, dati gli ingenti costi di smaltimento di cui si deve far carico l’agricoltore, a Macfrut Digital, in svolgimento su piattaforma online dall’8 al 10 settembre, Novamont partecipa all’evento con uno stand virtuale ed una serie di iniziative tra cui si segnala il forum: «Esperienze a confronto e prospettive di mercato per i teli biodegradabili in Mater-Bi», in svolgimento dalle ore 16.30 alle 17.30 di mercoledì 9 settembre.
Nel corso dell’incontro si dibatterà delle tematiche legate alle plastiche in agricoltura e Novamont interverrà spiegando i temi della biodegradabilità dei materiali e degli aspetti relativi al ritorno dell’investimento; in agenda anche una sessione più tecnica – «Field solution» – in cui verrà illustrato il telo di pacciamatura ottenuto da materie prime rinnovabili, che non contiene organismi geneticamente modificati, biodegradabile in suolo senza effetti tossici per l’ambiente e conforme allo standard europeo EN 17033 e una dedicata alla presentazione i risultati delle sperimentazioni in campo sulle colture di pomodoro, vite, anguria e cipolla, a cura degli agricoltori coinvolti nelle sperimentazioni.
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