Nelle valli del Po, presso la Cooperativa Delta Mais di Taglio di Po (Rovigo), il 22 aprile scorso si sono riuniti i partner del progetto Smart Pest 4.0 per fare una sintesi del primo anno di attività.
Il progetto vede come capofila la Cooperativa cerealicola, il gruppo operativo GO.PEI composto da un pool di aziende agricole della zona, Confagricoltura Rovigo, Horta (spin off dell’Università di Piacenza) e la società Polaris che si occupa di gestione e smaltimento dei reflui.
Un’app per ottimizzare la difesa dei cereali
Smart Pest 4.0 è un progetto finanziato tramite la Misura 16 del Psr Veneto e si pone due obiettivi. Il primo è ottimizzare gli interventi con i prodotti fitosanitari per la difesa delle colture cerealicole utilizzando moderni strumenti previsionali sviluppati da uno dei partner del progetto, Horta.
Chiara Borgato di Confagricoltura (coordinatrice del progetto) ha spiegato che in diverse aziende sono state installate capannine meteo che catturano le informazioni ambientali necessarie a far funzionare i modelli previsionali.
Questi ultimi, come sostenuto da Matteo Ruggeri di Horta, serviranno come supporto decisionale per stabilire quando e se intervenire con prodotti per la difesa dalle malattie fungine dei cereali.
Lo scopo finale è quello di costruire un sistema di supporto alle decisioni usufruibile da ogni agricoltore tramite una app. Verrà così razionalizzata la difesa salvaguardando la qualità del prodotto finale e riducendo l’impatto ambientale.
La corretta gestione dei reflui di lavaggio delle macchine
Il secondo obiettivo del progetto Smart Pest è l’individuazione di una soluzione all’esigenza di lavare i mezzi agricoli (macchine irroratrici e trattori) senza provocare inquinamento puntiforme da prodotti fitosanitari.
A questo scopo, Marco Leone dell’azienda Polaris ha spiegato le attività effettuate nel corso del 2020, ossia una serie di analisi volte a caratterizzare dal punto di vista chimico i reflui derivanti dal lavaggio delle macchine irroratrici.
Il direttore di Confagricoltura Rovigo, Massimo Chiarelli, ha spiegato come nel corso del 2020 «siamo venuti a conoscenza del progetto Agrobox, e abbiamo capito che poteva nascere una sinergia importante».
Il progetto Agrobox è anch’esso sostenuto tramite la Misura 16 del Psr della Regione Veneto e si pone l’obiettivo di sviluppare una soluzione sostenibile per la gestione dei reflui provenienti dal lavaggio di macchine irroratrici e trattori. Si tratta di una tematica molto importante che coinvolge tutte le realtà agricole venete e italiane.
Anche questo progetto vede come capofila alcune realtà agricole importanti del Veneto (Azienda Fratelli Recchia di Jago di Negrar e Azienda Barsantini di Isola della Scala, entrambe nella provincia di Verona) e ha portato allo sviluppo e validazione di un sistema (Agrobox) in grado di gestire le acque di risulta del lavaggio delle macchine irroratrici tramite un sistema virtuoso che consente di recuperare il 90-95% delle acque di lavaggio e destinarle ai lavaggi successivi.
Durante la giornata dimostrativa a Taglio di Po (Rovigo), è stata effettuata una simulazione di lavaggio di una macchina irroratrice, la raccolta dei reflui di lavaggio e messo in funzione il sistema Agrobox. Tutti i partecipanti hanno potuto verificare la semplicità di funzionamento del sistema e i risultati ottenuti.
I due progetti SmartPest e Agrobox rappresentano un bell’esempio di sinergia che punta a un obiettivo comune: la razionalizzazione nell’uso dei prodotti fitosanitari e la riduzione dell’impatto ambientale, un segno che il mondo agricolo è sempre teso verso l’innovazione e la ricerca di soluzioni che vanno a vantaggio di tutta la comunità.