Innovazione, competenza, valorizzazione delle risorse umane sono i capisaldi sui quali RV Venturoli ha puntato negli ultimi 90 anni per affermarsi sul mercato. E questi valori hanno caratterizzato anche la giornata del 19 maggio scorso, scelta dall’azienda sementiera con base a Pianoro (Bologna) per
festeggiare il traguardo raggiunto: 90 anni di attività.
Per celebrare questo anniversario Vittorio Venturoli, presidente della società insieme alla moglie Reinhild End, ha voluto organizzare una festa piena di contenuti, un vero e proprio congresso sul valore del seme nel sistema agroalimentare.
«Un valore che in Emilia-Romagna − ha dichiarato Alessio Mammi, assessore regionale all’agricoltura − coinvolge ben 60.000 ettari destinati alla moltiplicazione». Un primato a livello nazionale salvaguardato anche «dall’attenzione della politica regionale − ha concluso Mammi − al settore sementiero».
Filiera alimentare
Il miglioramento genetico delle colture è stato uno dei fattori che ha contribuito, insieme alla disponibilità di fertilizzanti e agrofarmaci alla rivoluzione verde, ovvero all’aumento esponenziale delle rese delle colture agrarie. E secondo Massimo Blandino, docente all’Università di Torino, il miglioramento genetico sarà nuovamente decisivo per consentire al comparto cerealicolo nazionale di vincere le sfide future.
Per reggere la concorrenza di Paesi avvantaggiati da minori costi di produzione, i cerealicoltori dovranno puntare su riduzione dei costi, aumento delle rese e integrazione di filiera attraverso i contratti o fornendo all’industria di trasformazione le specialties di cui necessitano.
Baby food, speciali di forza, residuo zero, grani con proprietà salutistiche, certificazione dell’origine, tracciabilità, sostenibilità ambientale sono solo alcuni esempi di filiere in crescita e legate a specifici requisiti e valori d’uso del grano. Al comparto serve quindi tanta innovazione dalle lavorazioni di precisione e conservative, fino all’impiego di mezzi tecnici innovativi come biostimolanti, biodiserbanti e strumenti di biocontrollo.
Ma è proprio il miglioramento genetico − ha proseguito Blandino − l’innovazione che a oggi garantisce il ritorno dell’investimento migliore in termini di aumento delle rese, riduzione dei costi e rispondenza ai requisiti tecnici richiesti dall’industria.
Alimentazione animale
Obiettivi, questi ultimi, ricercati anche dalla filiera dell’alimentazione animale. «L’alimentazione − ha dichiarato Andrea Formigoni, docente all’università di Bologna − rappresenta circa il 60% dei costi di produzione del latte, quindi il livello di digeribilità degli alimenti è a tutti gli effetti un fattore di competitività sia in termini economici sia in riferimento alla sostenibilità ambientale. Un miglioramento del rapporto tra unità di prodotto ottenuta e quantità di fattori «consumati» (acqua, terreno, fertilizzanti, ecc.) contribuisce a ridurre l’impatto ambientale della zootecnia».
«La qualità degli alimenti − ha inoltre evidenziato Leonardo Nanni Costa dell’Università di Bologna − ossia la digeribilità, la salubrità e il valore nutrizionale, condizionano il benessere animale rispetto al quale crescerà esponenzialmente l’attenzione dei consumatori».
«In definitiva − ha ribadito Formigoni − servono alimenti disegnati per ciò che vogliamo ottenere da questi animali sempre più performanti» e per garantirne il benessere. «La genetica − ha concluso Formigoni − riveste un ruolo fondamentale per selezionare le varietà con le caratteristiche che ci servono: secondo alcune prove che abbiamo condotto tra la medica migliore e quella peggiore in termini di digeribilità si giocano 2 kg di latte/giorno/capo di differenza».
Energia rinnovabile
Analogamente ha ricordato Piero Gattoni, presidente di Cib (Consorzio italiano biogoas), l’agricoltura è chiamata a contribuire in modo decisivo alla transizione ecologica, ma per aumentare la produzione di energia rinnovabile dobbiamo produrre più biomassa per ettaro. L’agricoltura è chiamata a produrre di più nel rispetto dell’ambiente, ha ribadito anche Arturo Semerari, AD di Agricolsulting spa.
Tre priorità per il Paese
Il miglioramento genetico è imprescindibile per rispondere alle esigenze di produrre di più in modo sostenibile. Il mondo agricolo deve quindi sostenere la capacità dell’industria sementiera di investire nel miglioramento genetico, puntando sull’impiego di seme certificato, pretendendo una norma in favore delle tecniche di evoluzione assistita e chiedendo investimenti per varietà testate in Italia.