Se fino a qualche anno fa produrre cereali con un impatto ambientale ridotto al minimo rappresentava un «plus» per la filiera, oggi è praticamente un pre-requisito, soprattutto per le filiere industriali che sempre di più devono rispettare le richieste in questo senso della Gdo.
D’altro canto gli agricoltori chiedono di poter disporre di strumenti che permettano loro di produrre con gli standard quantitativi e soprattutto qualitativi richiesti dal mercato. Di queste tematiche, ma non solo, se ne è parlato durante l’evento organizzato da Produttori Sementi Polesani in collaborazione con Agronutrition lo scorso 22 novembre presso l’Oasi Bianca a Codigoro (Ferrara).
Dopo i saluti del titolare di Produttori Sementi Polesani, Arnaldo Bovolenta, la parola è passata al responsabile di Agronutrition Italia Franco Franceschetti, che ha presentato alcuni prodotti dedicati alla nutrizione innovativa e sostenibile per il frumento: «Fertil Orga è un concime organico prodotto dalla ricerca avanzata di Agronutrition. Il prodotto contiene batteri e micorrize e si può definire un vero e proprio rigeneratore dei suoli in quanto aumenta la disponibilità di microrganismi nel suolo stesso. Contiene micorrize del genere Glomus associati con 3 ceppi di batteri selezionati. Il concime è inoltre provvisto della tecnologia OPT che garantisce una vitalità superiore ai 2 anni a batteri e micorrize garantendo una resistenza alle alte temperature e alla siccità».
Altro linea fertilizzante innovativa illustrata da Franceschetti è stata la Azoenergy Line (azoto, zolfo, magnesio complessati) con i prodotti Azoenergy Plus e Azoenergy 295 Special: «l’equilibrio dei fertilizzanti Azoenergy aiuta a ottimizzare la nutrizione di azoto, zolfo e magnesio per tutte le fasi più importanti delle colture. L’azoto in forma ureica è complessato con lignosulfonati e formulato con adiuvanti che garantiscono un efficiente e rapido assorbimento fogliare mente zolfo e magnesio garantiscono la funzionalità ottimale della foglia bandiera (responsabile del 55% della resa dei cereali). Il tenore in zolfo, inoltre, influenza sia la quantità sia la qualità delle proteine del frumento, riducendo anche la bianconatura».
Durante l’evento si è parlato anche di altre colture, nello specifico di barbabietola in biologico con l’intervento di Luca Marcheselli, tecnico di Coprob. «lo scorso 31 luglio è stata una giornata storica, sono state conferite allo stabilimento di Minerbio le prime bietole biologiche italiane provenienti da circa 130 ettari con una produzione media di 45 t/ha (6 t/ha di saccarosio) con punte di quasi 60 (8 t/ha di saccarosio). La differenza di resa media con il convenzionale sarà ampiamente ripagata dal prezzo della bietola bio – ha sottolineato Marcheselli – che per il 2019 è stato fissato in circa 87 euro/t con base 16° di polarizzazione. L’obiettivo di Coprob è di raggiungere quota 1.300 ettari nel 2019 per iniziare a commercializzare lo zucchero bio 100% italiano, un prodotto specializzato di sicura attrazione per il consumatore».