Un nuovo laboratorio di micropropagazione che nei prossimi 5 anni permetterà a Battistini Vivai di raggiungere i 24 milioni di piante prodotte ogni anno, raddoppiando di fatto l’attuale capacità produttiva.
Stiamo parlando della nuova struttura «VitroLeaf», con sede a Diegaro di Cesena (FC), inaugurata lo scorso 6 maggio alla presenza di rappresentanti delle istituzioni regionali e comunali, ricercatori e ovviamente tutto il personale di Battistini Vivai: «questo nuovo stabilimento si compone di un’area uffici, una sala conferenze che avrà l’obiettivo di accogliere enti e università in visita da tutto il Mondo, servizi per il personale e le aree produttive per la preparazione e la crescita delle piante – ha evidenziato il direttore generale Giuliano Dradi.
Abbiamo investito molto in tecnologia progettando, insieme ai nostri fornitori, macchinari studiati appositamente sulla base delle nostre esigenze, che comunque non sostituiscono in alcun modo l’operato del nostro staff, ma anzi aiutano migliorando la sicurezza nel lavoro. Una volta raggiunta una stabilità produttiva, contiamo di incrementare il numero dei lavoratori di almeno una decina di unità».
«Realtà aziendali come questa – ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini all’inaugurazione – testimoniano come la sinergia tra innovazione tecnologica, capitale umano e attività delle istituzioni locali rappresentano la sinergia perfetta per fare impresa in modo sostenibile a livello economico, ambientale e sociale. L’Emilia-Romagna – ha aggiunto Bonaccini – si conferma regione primaria per quell’industria, culturale e creativa, in grado di attrarre i giovani e sfidare le grandi realtà europee».
Una «torre» per 3,5 milioni di piantine
L’elemento più innovativo di questa nuovissima struttura è sicuramente la VitroLeaf Tower: una sala di coltura in vitro, non accessibile dal personale e totalmente robotizzata, alta 8 metri e lunga 67 che può contenere fino a 3,5 milioni di piantine in coltivazione. La «torre» è dotata di 22 piani in altezza illuminati mediante luci a led per garantire lo sviluppo delle piante all’interno che seguono un fotoperiodo di 16 ore di luce ed 8 di buio simulando il giorno e la notte. Oltre alla luce, vengono monitorate temperatura, umidità, flusso d’aria e l’ambiente è costantemente controllato dal punto di vista della sanità e virus esenza.
La nuova struttura è stata progettata con una particolare attenzione verso l’impatto ambientale: è dotata infatti di vasche di accumulo sia per acqua piovana sia per acque di risulta dalle proprie lavorazioni e di un sistema di fitodepurazione. La struttura è inoltre coperta da 262 pannelli fotovoltaici che producono gran parte dell’energia necessaria alle operazioni produttive.
Tre generazioni al servizio dell’agricoltura
Battistini Vivai, fondata nel 1949 dai fratelli Sebastiano e Domenico, quest’anno festeggia anche i 75 anni di attività rimanendo una realtà familiare: la terza generazione sta infatti prendendo le redini di una realtà che conta 170 collaboratori impegnati in tutte le fasi della produzione, 12 milioni di piante micropropagate ogni anno, oltre 40 Paesi raggiunti con i propri prodotti, 115 ha di vivaio tra la provincia di Forlì-Cesena e Ravenna, 10.000 m² di serre coperte e 30.000 di ombrai (coltivazione sotto rete ombreggiante).
Ogni anno Battistini vivai esporta le proprie piante – principalmente ciliegi, peschi, albicocchi e i portainnesti, ma anche piccoli frutti quali mirtilli, more, lamponi – in tutto il Mondo, dal Portogallo alla Georgia, con particolare attenzione negli ultimi anni verso i Paesi del bacino asiatico: Uzbekistan, Tagikistan, Azerbaijan e India.
Lorenzo Andreotti