Il 9 ottobre scorso Loacker, azienda altoatesina leader mondiale nel mercato dei wafer, e Cattolica Agricola, società dell’omonimo gruppo assicurativo, hanno raccontato gli sviluppi del progetto Nocciole Loacker Veneto e le prospettive derivanti dalla coltivazione del nocciolo, in occasione del convegno Il nocciolo, una nuova opportunità per gli agricoltori, tenutosi presso l’Auditorium della Tenuta Cà Tron di Roncade (Treviso).
I relatori e gli argomenti
Il professore Valerio Cristofori dell’Università della Tuscia di Viterbo ha fornito un’approfondita panoramica sulle principali corilicolture in Italia e nel mondo, le modalità di impianto più diffuse e performanti, le tipologie di nocciole più adatte alla lavorazione industriale, sottolineando la necessità di continuare a investire nella ricerca e nell’innovazione al fine di raggiungere una maggiore sostenibilità.
Con Elio Tronchin, responsabile area cooperazione e filiere Impresa Verde Treviso-Belluno srl, si è andati nello specifico della realtà trevigiana e bellunese. Proprio a Treviso sono stati registrati ottimi risultati per quanto riguarda la coltura corilicola, con il raggiungimento di circa 200 ettari. Anche a Belluno la richiesta di poter piantumare nocciole da parte di agricoltori e piccoli imprenditori è stata significativa. Investire in una piantagione di nocciole significa, infatti, fare un investimento a lungo termine con costi di gestione e produzione abbastanza modesti rispetto ad altre tipologie di colture.
La filiera dietro il corileto
Quella del nocciolo è una coltura che sta vivendo un rilevante trend di crescita, legato a una domanda in continuo aumento da parte delle aziende che richiedono sempre più prodotti di provenienza nazionale e da filiera controllata.
Proprio in questo scenario e da queste necessità è nato il progetto Nocciole Loacker Veneto, avviato da Loacker nel 2018 in collaborazione con Cattolica Agricola, che conta di raggiungere entro l’anno un totale di circa 200 ettari, con la messa a dimora di ulteriori noccioleti nel corso di questo inverno.
«Fin dalla sua nascita come piccola pasticceria nel cuore di Bolzano nel 1925, Loacker ha da sempre privilegiato l’uso di nocciole italiane per i suoi prodotti, come dimostrano i wafer Napolitaner, chiamati così proprio in riferimento alla varietà campana di nocciole utilizzate e diventati simbolo dell’azienda in tutto il mondo» ha esordito Felix Niedermayr, responsabile Sviluppo Agrario Loacker.
«Ed è per continuare a rispettare questa scelta di bontà e di qualità fatta tanti anni fa che Loacker, per soddisfare il proprio fabbisogno di nocciole made in Italy e avere materie prime di origine controllata, nel 2014 ha avviato il piano a lungo termine «Noccioleti Italiani» che a oggi interessa varie regioni dalla Toscana al Lazio, dall’Umbria alle Marche, dal Friuli Venezia Giulia al Veneto. Qui abbiamo ottenuto il fondamentale supporto di Cattolica Agricola, che fin da subito ha creduto nel progetto e ci ha permesso di mettere a dimora i primi noccioleti» ha concluso.
«Cattolica è da sempre vicina al mondo dell’agricoltura. La nostra attività nel progetto Noccioleti Italiani testimonia l’impegno nelle sperimentazioni agricole innovative e sostenibili, con un’attenzione costante alla qualità del prodotto e all’impatto etico e positivo del lavoro» ha commentato Gino Benincà, presidente di Cattolica Agricola «questo noccioleto, che si estenderà ulteriormente nei prossimi mesi, dà valore al progetto di diversificazione e di sperimentazione che abbiamo avviato nelle Tenute di Cattolica Assicurazioni, che con gli oltre 2.000 ettari rappresentano un territorio unico in Italia per biodiversità, qualità dei raccolti e sostenibilità ambientale complessiva».
L’incontro si è concluso con una visita guidata in campo presso il corileto di Cattolica Agricola a pochi passi dall’Auditorium, nella stessa Tenuta Cà Tron.