L’innovazione in campo al National Ploughing Championships

Panoramica dei visitatori in campo al National Ploughing Championships

Quasi 300.000 persone hanno partecipato al National Ploughing Championships, la più grande fiera agricola all’aperto del mondo che si è tenuta in Irlanda dal 20 al 22 settembre scorsi, un ritorno particolarmente atteso dopo due anni di stop forzato dovuto alla pandemia.
In occasione di questo importante evento Enterprese Ireland, l’agenzia governativa irlandese per lo sviluppo del commercio e dell’innovazione, ha organizzato anche quest’anno l’Innovation Arena, dove dopo un’attenta selezione sono stati presentati più di 50 innovativi progetti finalizzati all’ottimizzazione della produttività sia in campo che in allevamento, con un focus particolare sull’efficientamento in termini di rese, sicurezza alimentare e sostenibilità ambientale delle aziende.

Premi all’innovazione

Alla Pearson Milking Technology è andato il primo premio dell’Innovation Arena Awards per aver realizzato una innovativa tecnologia denominata Bullseye, grazie alla quale è possibile valutare in tempo reale il body condition scoring (Bcs) delle bovine da latte attraverso un’ispezione visiva automatizzata del grasso depositato intorno alle ossa degli animali.
“Il grande patrimonio agricolo e l’innovazione tecnologica hanno reso l’Irlanda un centro globale per qualità e innovazione dell’agri-tech – ha dichiarato Leo Clancy, Ceo di Enterprise Ireland – Concentrandosi su una maggiore efficienza lungo ogni anello della filiera, le aziende agri-tech irlandesi stanno fornendo soluzioni per affrontare alcune delle maggiori sfide che il settore sta affrontando. Queste soluzioni avranno un impatto positivo sull’agricoltura globale, in particolare in relazione all’ambiente, alla sostenibilità e alla digitalizzazione. L’impegno di Enterprise Ireland è quello di lavorare con i vincitori e i finalisti per farli crescere a livello internazionale favorendo al contempo un aumento di nuovi posti di lavoro”.
L’industria lattiero-casearia irlandese conta una popolazione di bovine da latte di circa 1,6 milioni di capi distribuiti su circa 18.000 aziende tutte di medie o piccole dimensioni, con una consistenza che mediamente, per ognuna, non supera i 90 capi.

Export in crescita

“Con l’avvento della Brexit l’Irlanda intende ridurre la percentuale di prodotti agroalimentari esportati in Gran Bretagna, dove fino a oggi è destinato il 33% della sua produzione, per orientarsi invece verso altre destinazioni estere con l’obiettivo di arrivare al 2025 con una quota in valore esportata pari a 19 miliardi di euro: nel 2021 ha raggiunto i 15 miliardi – spiega Karina Pierce, docente di scienze agrarie e alimentari all’Università di Dublino.

Karina Pierce dell’Università di Dublino

La possibilità di alimentare la mandria al pascolo per circa 9 mesi all’anno abbattendo significativamente i costi alimentari, consente agli allevatori di non essere gravati da costi di produzione particolarmente elevati. Basti pensare infatti che in media un litro di latte ha un costo di 0,24 cent/euro a fronte di una quotazione che si aggira intorno a 0,66 cent/euro. Il margine di guadagno consente in questo modo agli allevatori di poter destinare una cifra importante all’innovazione aziendale, migliorando costantemente la produttività nel rispetto di un sempre minore impatto ambientale”.

Produttività e sostenibilità

Un percorso che si evidenzia nei numeri e che vede coinvolta con un ruolo da protagonista la ricerca portata avanti dall’Università di Dublino con diversi progetti in fase sperimentale. “Uno dei più recenti riguarda la semina, nei pascoli destinati ad alimentare la mandria, del trifoglio – prosegue Pierce – coltura che oltre a svolgere un’azione fertilizzante, con conseguente riduzione di utilizzo di urea, si caratterizza per la sua capacità di fissare l’azoto nel terreno. A questo si aggiunge la ricerca focalizzata sui sistemi di calcolo delle emissioni degli animali al fine di migliorare la selezione genetica”.
Un’intensa attività scientifica che in soli 7 anni ha visto aumentare la produzione nazionale di latte arrivata nel 2021 a 8 milioni di tonnellate: 2 milioni in più rispetto al 2015.

Di Anna Mossini