Mitigazione degli stress ambientali, aumento della produttività, miglioramento dell’efficienza dei nutrienti e dell’uso dell’acqua, tutela del suolo. Queste quattro tematiche, che per gli addetti ai lavori del comparto agricolo italiano rappresentano delle sfide quotidiane, sono, e saranno sempre di più, concetti di importanza centrale sui tavoli dove si discute del futuro dell’agricoltura europea.
Di conseguenza, proporre soluzioni innovative per aiutare gli agricoltori ad affrontare ognuna di queste sfide significa allo stesso tempo anticipare gli scenari futuri dell’agricoltura, dove i biostimolanti giocheranno un ruolo fondamentale.
Queste le premesse con le quali, lo scorso 5 dicembre, Corteva Agriscience ha presentato davanti ad oltre 400 persone tra agricoltori e tecnici a Villa Quaranta (Bussolengo- VR), la propria linea di biostimolanti e nutrizionali speciali del segmento Corteva Biologicals destinati alle colture arabili.
Aumento delle performance e della resilienza
«Diversi studi evidenziano che gli stress abiotici, quelli cioè legati al cambiamento climatico, hanno un significativo impatto sulle rese in campo, fino ad oltre il -30% – ha evidenziato in apertura Riccardo Ambri, Southern Europe Biologicals Commercial Leader di Corteva.
Allo stesso tempo l’evolversi delle normative europee influenza l’utilizzo di agrofarmaci e fertilizzanti di sintesi, per cui si farà sempre più affidamento su biostimolanti e su tecnologie di nutrizione speciale. Come Corteva Biologicals – ha aggiunto Ambri – entriamo in questo ambito forti delle competenze di due aziende leader di settore recentemente entrate a far parte di Corteva: Stoller, specializzata nell’ambito della ricerca e formulazione di soluzioni di nutrizione speciale e Symborg, leader mondiale nella ricerca microbiologica.
Porteremo ai nostri clienti un nuovo approccio che ci consente di offrire strumenti mirati a potenziare le performance e aumentare la resilienza delle colture».
Nuovo approccio alla nutrizione delle colture erbacee
Amedeo Reyneri, docente del Disafa dell’Università di Torino, ha focalizzato l’attenzione sul ruolo dei biostimolanti nelle colture erbacee e su come questi prodotti possono aiutare le piante a potenziare il vigore di partenza nel caso del mais o l’efficienza d’uso dell’azoto per il frumento: «parliamo di una nuova visione della nutrizione – ha sottolineato Reyneri – che prevede una gestione agronomica più attenta alla fertilità fisica, chimica e biologica del suolo, in ottica di agricoltura rigenerativa, potenziando la capacità di assorbimento e efficienza d’uso della coltura».
Sono stati tantissimi gli esempi citati dal professore durante la sua presentazione, da sperimentazioni che hanno evidenziato un miglioramento delle rese di mais con l’impiego di biostimolanti agli effetti positivi dell’impiego di batteri azotofissatori su frumento tenero.
«Va sottolineato – ha concluso Reyneri – che le soluzioni biostimolanti oggi sul mercato sono di gran lunga superiori in termini di efficacia rispetto a quelle anche di soli 7-8 anni fa e il merito è dell’intenso lavoro dei gruppi di ricerca in questo ambito. In particolare, gli ambiti che hanno consentito di migliorare l’efficacia dei trattamenti riguardano sia la messa a punto di consorzi microbici più adatti ai cereali, sia la predisposizione di formulati di più agevole e sicura applicazione, sia, più in generale, le esperienze e le conoscenze su questa categoria di prodotti».
La panoramica sulla gamma dei prodotti
A Matteo Ceruti, Biostimulants Business Leader per l’Italia, è spettato il compito di illustrare il portfolio dei prodotti Corteva Biologicals: «composto da soluzioni che rientrano in un modello di lavoro che da anni ci caratterizza, fatto di conoscenza delle condizioni locali e sviluppato per aiutare gli agricoltori a lavorare meglio misurando quello che si fa in campagna».
La gamma illustrata da Ceruti è così composta: Resid Mg, micorrizza di nuova generazione in grado di aumentare lo sviluppo radicale, la resistenza alla salinità della coltura e incrementare l’assorbimento di acqua e nutrienti; BlueN, biostimolante che consente alla pianta di assorbire l’azoto presente nell’atmosfera indipendentemente dalla disponibilità nel suolo incrementando l’attività fotosintetica della pianta; Cellerate MoZn, soluzione mirata a stimolare i processi fisiologici della pianta agevolando un rapido accrescimento di radici e foglie; Starter Mn Platinum, attivatore dei meccanismi metabolici della pianta; Harbest, soluzione che nel cereali a paglia permette un mantenimento del vigore vegetativo, aumento della produzione, incremento del tenore proteico e del peso specifico della granella e Bioforge, mitigatore degli stress ambientali per velocizzare il recupero della coltura dopo situazioni sfavorevoli in campo.
Gabriele Burato, Country Leader di Corteva Agriscience Italia, ha concluso l’evento ricordando che ogni prodotto della linea Corteva Biologicals può essere integrato senza problemi all’interno delle normali pratiche agronomiche, «permettendo agli agricoltori di soddisfare le necessità di un mercato sempre più esigente in termini di sostenibilità ambientale, mantenendo al contempo la redditività della propria attività».
Lorenzo Andreotti