È ormai qualche anno che il mais italiano vive un periodo non facile, i prezzi stagnano e le superfici calano, eppure basta visitare una tappa del «Mais in Italy Tour» organizzato da Syngenta per vedere tanti agricoltori e tecnici interessati a scoprire le innovazioni genetiche, agronomiche e per la difesa di questa coltura.
«Nonostante una primavera molto difficile, con forti piogge che hanno ritardato di diverse settimane la semina, il mais è arrivato alla raccolta in ottime condizioni, con produzioni per ettaro in linea con l’areale e decisamente soddisfacenti sia per la granella, sia per il trinciato – ci ha detto Dario Manuello, marketing manager mais di Syngenta, durante la tappa dello scorso 12 settembre a Cavallerleone (Cuneo), nel cuore della maiscoltura piemontese.
«Anche dal punto di vista fitosanitario in questa area non sono state segnalate situazioni particolari, fatta eccezione per i campi in cui non è stato fatto un trattamento per il controllo della piralide».
Tre pilastri per il mais italiano
Il protocollo di coltivazione Mais in Italy, che si basa su tre pilastri (genetica, agronomia e protezione della coltura), è mirato a valorizzare la produttività e la competività della coltura: «offriamo un portfolio di ibridi ampio, che ci permette di consigliare quello più adatto all’ambiente di coltivazione e alla destinazione d’uso. Sul fronte agronomico valutiamo anche la giusta densità di semina, che è un parametro fondamentale per valorizzare il potenziale produttivo dell’ibrido scelto, così come lo è il corretto posizionamento degli ibridi nei diversi ambienti di coltivazione».
Ibridi protagonisti in campo
Tra i mais in campo a Cavallerleone il protagonista è stato sicuramente Antex: «destinato alla produzione di granella – aggiunge Giorgio Colombo, technical manager mais di Syngenta – si caratterizza per la grande produttività e adattabilità ai diversi ambienti e soprattutto per la digeribilità dell’amido, che lo rende particolarmente adatto alla produzione di pastone. Tra i trinciati va segnalato Gladius, che unisce alta digeribilità della fibra a un’elevata concentrazione di amido».
Per la protezione della coltura, il terzo pilastro, Syngenta offre tutte le soluzioni, con particolare riferimento alla protezione del seme dalle malattie fungine con il rinnovato Celest Quattro e dell’apparato radicale da diabrotica ed elateridi con Force Ultra, senza dimenticare il diserbo con Lumax, il controllo della piralide e della diabrotica con Ampligo e i fungicidi, tra cui Quilt Excel, per il controllo specifico dell’elmintosporiosi.
Per ulteriori informazioni: www.syngenta.it
Articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 35/2018