Si è svolta a Matera lo scorso 13 febbraio, presso l’agriturismo Masseria del Parco, una prova dimostrativa di agricoltura di precisione nell’ambito del progetto Bari Matera 5G «Agricoltura di precisione».
La sperimentazione in corso intende valutare l’applicazione della rete 5G a sistemi di agricoltura di precisione, così da verificare come essa possa ottimizzare le correzioni nella guida automatica e l’applicazione del rateo variabile nella semina, concimazione e nei trattamenti antiparassitari.
I partner del progetto, promosso dal Ministero dello sviluppo economico e che ha scelto Matera come unica sede in Europa per la sperimentazione nell’ambito dell’agricoltura di precisione, appartengono al mondo delle telecomunicazioni con Tim, a quello accademico grazie all’Università di Basilicata, con Paola D’Antonio responsabile scientifico del progetto, e a quello imprenditoriale, con le aziende Digimat Matera e Topcon Italia che stanno supportando sviluppo e applicazione di queste innovazioni in agricoltura.
Per Paola D’Antonio «la sperimentazione sta evidenziando come il 5G con bassi tempi di latenza e grande quantità di dati trasferibili può essere un upgrade per guide automatiche e rateo variabili, a supporto di sostenibilità ambientale, tracciabilità e garanzia del made in Italy».
Nuove frontiere
«Una tecnologia abilitante a scenari molto innovativi – così ha definito la rete 5G Clelia Lorenza Ghibaudo, project manager Tim – che sta esprimendo la sua fattibilità sul campo grazie a un insieme di professionalità in grado di rendere accessibile al mondo agricolo questo nuovo modo di fare agricoltura». «Una nuova sfida che impatta enormemente sul mondo dell’agricoltura – ha proseguito Ghibaudo – creando scenari che aprono a nuove frontiere, prospettive e opportunità per i giovani che guardano con crescente interesse il settore agricolo».
Secondo Marco Miserocchi, direttore per l’Italia di Topcon Agricoltura, «diventa sempre più interessante la guida semiautomatica nell’agricoltura di precisione, anche grazie alla nuova defiscalizzazione, fino al 40%, prevista dal Governo per l’introduzione delle tecnologie 4.0 nelle aziende italiane».
Angelo Donvito, presidente di Digimat, ha sottolineato come «il 5G è una tecnologia democratica perché disponibile a tutti, a basso costo e permetterà di generare in tempo reale mappe di prescrizione che supporteranno l’agricoltore nella fertilizzazione e irrigazione riducendo costi e sprechi anche a beneficio dell’ambiente».
Interesse ed entusiasmo emergono dagli interventi degli imprenditori del settore agricolo presenti e coinvolti nella sperimentazione: Masseria Lopinto, Agri Nardulli, Laseminasodo, Testini. Vito Di Palma, imprenditore che ospita la sperimentazione, racconta di una generazione che guarda al futuro con fiducia, pronta a fare rete e a sfruttare queste tecnologie per un’agricoltura sempre più green in linea con le direttive comunitarie.
Articolo di Carmen D’Antonio pubblicato su L’Informatore Agrario n. 7/2020