Nuova Pac, mercato, ricerca e partnership sono state le parole che hanno fatto da trait d’union alla due giorni dell’evento «PSB, una nuova storia tutta italiana», prima occasione pubblica per la storica azienda sementiera di raccontare, davanti a un nutrito gruppo di persone tra sementieri, tecnici e addetti ai lavori, il nuovo assetto post-fusione.
Argomento protagonista della prima giornata è stata la Pac 2023-2027, «con la quale viene reintrodotto l’obbligo di utilizzo del seme certificato per l’accesso al regime degli aiuti accoppiati» ha evidenziato Angelo Frascarelli, presidente Ismea e docente di economia agraria presso l’Università di Perugia. «Si tratta – ha proseguito Frascarelli – di un premio destinato a sostenere le produzioni di grano duro, proteoleaginose e altri vegetali specifici con una dotazione finanziaria di 236 milioni di euro dei quali il 30% a favore del grano duro e poco meno di 13 milioni di euro per le proteoleaginose».
Al grano duro toccherebbe un aiuto di circa 93 euro/ha con una forbice legata all’ammontare delle domande da parte degli agricoltori compresa tra 84 e 103 euro/ha.
«Il sostegno è destinato per quanto riguarda il grano duro alle regioni del Centro e del Sud Italia a partire dalle semine 2024 e riguarda anche le produzioni biologiche. In pratica il premio a ettaro potrebbe coprire l’intera spesa per l’acquisto di sementi con il vantaggio di disporre di semi certificati in termini di varietà, purezza e germinabilità» ha sottolineato Frascarelli.
Un contributo che potrebbe diventare significativo viste le prospettive del mercato descritte da Andrea Cagnolati di Grain Services srl. Gli stock mondiali di grano duro secondo Cagnolati saranno, in base a recenti stime, circa 8 milioni di tonnellate ma raggiungeranno il valore di 9,4 milioni di tonnellate (+17,5%) nel giugno del 2024.
«I cosiddetti fondamentali quindi lasciano presagire – secondo Cagnolati – una certa debolezza dei prezzi da primavera in avanti con un’ulteriore ritracciatura delle quotazioni a partire dall’epoca di raccolta».
«In questo contesto di mercato – ha sottolineato Tommaso Brandoni, presidente e amministratore delegato di Società produttori sementi – la rinnovata attenzione della nuova Pac per il seme certificato rappresenta oltre che un sostegno economico ai produttori un’importante occasione per compiere un ulteriore passo verso la qualità delle produzioni made in Italy in termini di tracciabilità e salubrità. Inoltre, non va dimenticato l’aiuto previsto per chi partecipa agli accordi di filiera (circa 100 euro/ha cumulabili con l’aiuto accoppiato) per i quali è d’obbligo l’impiego di seme certificato».
Ricerca e partnership
La seconda giornata si è focalizzata sulle prossime attività di ricerca e sviluppo dell’azienda sementiera grazie agli interventi di Andrea Massi, Daria Scarano e Sofia Ghitarrini, R&D di PSB.
In sostanza verrà rafforzato l’impegno della Ricerca verso i cereali a paglia con nuove varietà in grado sia di contrastare l’effetto del cambiamento climatico, sia di rispondere sempre meglio alle richieste merceologiche delle aziende di trasformazione, affinandole in base alle diverse destinazioni d’uso. Ma la ricerca della rinnovata PSB eredita il lavoro di Isea, per cui il catalogo si arricchirà, oltre che delle varietà di cereali, anche di quelle di diverse leguminose.
Dopo gli interventi di Giuseppe Tiribello e Gianluca Ferrazzano, che hanno fatto il punto sui numeri dei due impianti di San Severino Marche e Argelato (cresciuti sia in capacità di stoccaggio, sia in termini di selezione) e sulle attività dimostrative 2023 che prevedono ben 12 campi dimostrativi da Nord a Sud Italia, il direttore commerciale Antonino La Magna ha ricordato ai tanti spettatori in sala come il nuovo corso di PSB vedrà la partnership con le aziende sementiere dei vari territori come un nodo centrale dell’attività aziendale: «i cataloghi PSB saranno divisi nelle versioni seme tecnico e commerciale, senza nessuna commistione tra le due. Inoltre dal 2023 PSB disporrà di seme tecnico anche di altre specie oltre al grano duro, quindi altri cereali e leguminose. Un posizionamento strategico nel mercato delle sementi – ha aggiunto La Magna – che permetterà a noi e ai nostri partner di crescere assieme».