Huber e Ilsa: sinergia in ottica sostenibile

Da sinistra: Paolo Girelli, Daniel Krawczyk (con l’interprete), Marcello Boldrini e Ben Huber

J.M. Huber Corporation, che con 3,1 miliardi di dollari di ricavi nel 2023 è una delle maggiori società private degli Stati Uniti secondo la classifica di Forbes, ha tenuto il suo consiglio di amministrazione annuale nella sede di Ilsa ad Arzignano (Vicenza) lo scorso 21 maggio.
La realtà vicentina, specializzata nella produzione di biostimolanti, specialità per la nutrizione vegetale, fertilizzanti organici e organo-minerali, è entrata a far parte del gruppo americano nel 2022.
«Ilsa sta sfruttando questa sinergia per dare un nuovo impulso alla ricerca biotecnologica per l’agricoltura sostenibile e per competere con più forza sul mercato, per esempio su quello nordamericano», ha spiegato ai giornalisti presenti Paolo Girelli, presidente di Ilsa, sottolineando inoltre l’importanza di poter contare su una strategia di crescita a lungo termine, visto l’impegno del gruppo Huber a investire nello sviluppo dell’impresa.
«L’acquisizione ha permesso a Ilsa di entrare in un sistema in grado di competere con le grandi aziende multinazionali del settore – ha aggiunto Girelli – che da qualche anno si sono affacciate sul mondo dei biostimolanti, categoria di prodotto in forte crescita perché risponde appieno alle richieste dell’Unione europea di un’agricoltura sempre più sostenibile».
Daniel Krawczyk, presidente di Huber Engineered Materials (HEM), una delle divisioni della galassia Huber, ha a questo riguardo evidenziato i 3,5 milioni di euro di investimenti realizzati dopo l’acquisizione per migliorare le infrastrutture interne, le tecnologie digitali anche attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale e ha chiarito il ruolo strategico di Ilsa all’interno del gruppo per le sue tecnologie sostenibili.
Marcello Boldrini, direttore di HEM, ha illustrato i programmi a lungo termine della Corporation nell’ambito dell’agricoltura sostenibile sottolineando che la volontà del gruppo è di costruire un business globale innovativo con l’obiettivo di migliorare la produttività delle coltivazioni e nel contempo razionalizzare l’uso del suolo. Ben Huber, esponente della quinta generazione della famiglia proprietaria, ha sottolineato che Huber è un’azienda familiare, che mira a garantire il benessere dei dipendenti e delle comunità, lasciando ogni decisione operativa a un consiglio di amministrazione. Ha per esempio un programma globale che la impegna a devolvere annualmente l’1% dell’utile netto a cause filantropiche: dal 2018 sono stati donati 15 milioni di dollari a più di 500 organizzazioni nel mondo.