Ricerca e innovazione nella nutrizione vegetale sono stati i temi centrali, lo scorso 28 giugno a Saint Malo (Francia), dell’assegnazione degli «Innovation Awards Groupe Roullier 2018», i riconoscimenti del bando internazionale lanciato dal Gruppo Roullier riservato ai migliori progetti di ricerca nel campo della nutrizione vegetale.
Cinque le tematiche di approfondimento: nutrizione vegetale; sostanze naturali, vegetali e marine; scienza e vita del suolo; biostimolazione e biocontrollo; biotecnologie e ingegneria vegetale. Il concorso, aperto a ricerca- tori o gruppi di ricerca a livello mondiale, ha visto la partecipazione di 63 elaborati per un totale di 26 Paesi aderenti. A vincere il concorso sono stati l’italiana Laura Zanin dell’Università di Udine e l’austriaco Walter W. Wenzel dell’Università Boku (Vienna) che hanno conquistato la borsa di ricerca
di durata annuale di 60.000 euro.
La cerimonia di premiazione si è svolta nel centro mondiale per l’innovazione (CMI) del Gruppo Roullier in Bretagna, il più grande istituto privato sulla nutrizione presente in Europa che conta un fatturato annuo di 3,2 miliardi di euro, 8.000 dipendenti, 1.200 m² di serre.
La holding è composta da 4 diverse unità: Timac Agro e Timazootec, rispettivamente sulla nutrizione vegetale e animale; Interaliment, dedicata alla commercializzazione di prodotti dolciari e Fertimore, unità di business per l’export dei fertilizzanti fabbricati in Italia.
I progetti premiati
Laura Zanin ha vinto con un progetto dal titolo «Sviluppo di fertilizzanti ad alte prestazioni per migliorare la sostenibilità della fertilizzazione azotata nelle colture»: «L’azoto è uno dei maggiori fattori limitanti per la produttività, soprattutto delle coltivazioni cerealicole, per le quali l’efficienza d’uso del nutriente è stimata attorno al 33%. Gli obiettivi della ricerca – ha detto la ricercatrice – mirano a sviluppare fertilizzanti innovativi volti a massimizzare l’acquisizione delle forme azotate nelle piante. I risultati dello studio potranno contribuire a definire un uso più sostenibile delle forme azotate che vengono applicate in agricoltura e di quelle già presenti nel suolo».
Walter W. Wenzel è stato premiato per il suo studio dal titolo «From Plant to Soil – From Soil to Plant», un viaggio verso le terre di origine dello studioso e della loro zonazione per scoprire l’influenza della composizione microbiologica sulle piante.
La commissione esaminatrice
I lavori sono stati esaminati da una giuria composta da esperti esterni (Christophe Salon, responsabile di ricerca dell’unita sperimentale all’INRA di Digione; Heitor Cantarella, direttore del Centro sui suoli e le risorse ambientali dell’Istituto agronomico di Campinas, Brasile; Nicolas Von Wiren, direttore del Dipartimento di nutrizione molecolare dell’Istituto di genetica vegetale a Leibniz, Germania) e interni al Gruppo Roullier (Nicolas Vermersch, direttore generale del Centro mondiale per l’innovazione Roullier e Jean-Claude Yvin, direttore Ricerca e Sviluppo della Nutrizione vegetale della stessa società). Il comitato scientifico del Gruppo Roullier ha realizzato una prima scrematura e ha selezionato dieci dossier; successivamente la giuria di esperti esterni ha visionato questi dossier e ha designato il lavoro dei due ricercatori, i quali oltre che della borsa di studio, beneficeranno di una collaborazione con il reparto di ricerca del Gruppo Roullier per sviluppare i propri elaborati.
Dalla ricerca al mercato
Non solo un premio dunque ma anche un’occasione di incontro e di scambio sulle più recenti ricerche nell’ambito della nutrizione vegetale: la giornata ha visto infatti alternarsi i membri esterni della giuria e il professore Michele Morgante, direttore dell’Istituto di genomica applicata dell’Università di Udine, all’interno di una conferenza scientifica che ha preceduto la premiazione e che ha visto la partecipazione di una platea internazionale di ricercatori, studiosi ed esperti del settore. «Ad oggi abbiamo in corso 10 importanti progetti legati a suolo e nutrizione – ha sottolineato Nicolas Vermersch – tra cui uno che potrebbe essere commercializzato a settembre. Tra l’idea e la finalizzazione di un progetto possono passare anche cinque anni di sviluppo».
Per ulteriori informazioni: www.timacagro.it
Articolo di E. Carotenuto pubblicato su L’Informatore Agrario n. 27-28/2018