Uno dei capisaldi dell’agricoltura francese è la cerealicoltura, non solo per la produzione di granella, ma anche per la filiera della produzione sementiera: in particolare di mais e sorgo il cui valore complessivo ammonta a circa 60 milioni di euro. Un viaggio di studio organizzato dalla locale Federazione nazionale produttori di mais e sorgo da seme (Fnpsms) ha permesso a una delegazione internazionale di approfondire questa importante realtà sempre più orientata verso una dimensione europea e mondiale.
Obiettivo, conoscere meglio una realtà adatta all’agricoltura di Spagna, Italia, Germania, Polonia, Romania, Bulgaria e ovviamente Francia; con approfondimenti sulla struttura organizzativa e tecnica della complessa filiera che sovraintende al miglioramento genetico. Vale a dire: ricerca, selezione, moltiplicazione, produzione e diffusione commerciale delle sementi selezionate, segnatamente del mais e del sorgo, ma non solo. Un bell’esempio di sviluppo e tutela economica dei loro soci agricoltori moltiplicatori.
Valerie Brochet, direttrice della Fnpsms, ha fornito numeri e valutazioni che rivelano il ruolo degli agricoltori, delle loro cooperative, del loro sindacato e di compagnie private in questa filiera che su tutta la Francia coinvolge 25 strutture locali che si dedicano alla componente agricola e 3.300 agricoltori.
La Federazione ha lanciato un vasto programma di produzione europea con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo del mais e del sorgo in 7 Paesi dell’Unione europea: Francia, Spagna, Italia, Germania, Polonia, Romania e Bulgaria.
Promozione che si avvale di un robusto finanziamento da parte dell’Unione europea di 2 milioni di euro e che consente di perseguire diversi obiettivi in ambito di comunicazione.
Il seme di mais in Francia
La storia della produzione maidicola francese da seme è relativamente recente, risale agli anni 50, periodo che rappresenta comunque l’inizio dei grandi progressi della selezione sementiera su larga scala. Gli agricoltori-moltiplicatori sono distribuiti in cinque aree geografiche del Paese caratterizzate da condizioni ottimali per questioni pedo-climatiche e stabilità geopolitica, in grado quindi di garantire una elevata affidabilità delle produzioni.
La filiera si avvale di un quadro normativo piuttosto solido che garantisce la tracciabilità di tutto il percorso produttivo agli acquirenti e agli agricoltori il necessario isolamento e protezione per garantire la perfetta ibridazione senza interferenze con l’ambiente circostante.
Un percorso di crescita continuo con alcuni alti e bassi. Oggi gli ettari coltivati a mais da seme sono 80.400 di cui il 66% nel Sud-Ovest e vengono prodotte molte varietà di sementi lavorate nelle strutture dell’organizzazione e destinate principalmente al mercato europeo: il 60%, Italia e Germania soprattutto. In media un ettaro di seme moltiplicato consente di seminare mais su 120 ha di mais commerciale.
Investimenti sul sorgo
Ma per il futuro si punta anche sul sorgo, ha spiegato Martin Gomez, anch’egli della Fnpsms. Si tratta di una coltura più resistente alla siccità e può quindi essere impiegata in una gamma più vasta di terreni. Il sorgo è il 5º cereale più coltivato nel mondo.
L’Africa, dove lo si usa anche per l’alimentazione umana, è il leader produttivo con 30 miliardi di t. Nel resto del mondo invece viene impiegato soprattutto per uso animale e per produzioni energetiche. Negli ultimi anni negli USA, dove viene coltivato senza irrigazione, è stata raddoppiata la produzione e utilizzato per la produzione di etanolo.
Nel complesso la produzione di sorgo è in crescita tanto che ha fatto registrare un export a livello mondiale del +47,5%. Sembra un business interessante per il futuro anche in funzione delle sempre maggiori difficoltà a garantire una costante e precisa irrigazione alle colture. In Europa si è assistito a un incremento delle superficie coltivate soprattutto in Francia, area del Sud-Ovest, e in Italia, in Sicilia, Sardegna e anche in Pianura Padana con rese che si aggirano sulle 5 t/ha.
Per quanto riguarda la produzione di seme la Francia è il primo produttore seguita dall’Ungheria. Insieme soddisfano quasi per intero l’intero fabbisogno europeo. In Francia si coltivano circa 600 ha di sorgo da seme con una produzione di circa 1.400 t; sono coinvolti 120 agricoltori moltiplicatori e 7 aziende sementire che sviluppano circa 60 varietà diverse.
Ildebrando Bonacini