Export agroalimentare: oltre 7 miliardi nel primo trimestre 2024

Il Monitor dei distretti agroalimentari italiani al 31 marzo 2024, curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo ha rilevato che i distretti agroalimentari italiani  hanno realizzato nel primo trimestre del 2024 quasi 7,1 miliardi di euro di esportazioni, 441 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La filiera dei distretti vitivinicoli nei primi tre mesi del 2024 ottiene il 2,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2023.
Lieve progresso per la filiera dei distretti agricoli nel primo trimestre del 2024 (+0,6%).
Il principale distretto, l’Ortofrutta romagnola, chiude quasi invariato il primo trimestre del 2024 (-0,2%), nonostante il clima avverso che ha caratterizzato gran parte dell’anno (siccità, gelate tardive e alluvioni) e che ha compromesso molte produzioni del territorio.
Forte balzo in avanti per le Mele dell’Alto Adige (+16,9%) e anche il Florovivaistico del Ponente ligure mostra una buona dinamica (+10,7%). In arretramento invece la Nocciola e frutta piemontese (-17,8%).
La filiera delle carni, nel complesso registra nel primo trimestre del 2024 un progresso del 6,1%.
Luci e ombre nella filiera del lattiero-caseario: il principale distretto in termini di valori esportati, il lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale arretra leggermente (-3,7%) e anche la Mozzarella di bufala campana riduce le esportazioni nel primo trimestre del 2024 (-10,3%) dopo la crescita del 7,4% registrata nel 2023. Fanno da contraltare i successi del distretto lattiero-caseario parmense che tocca +36% nel primo trimestre del 2024.

Filiera olio leader dell’export

Tuttavia, la filiera che contribuisce maggiormente alla crescita delle esportazioni dei distretti agroalimentari italiani è quella dell’olio con un +65%, con aumenti a doppia cifra per tutti e tre i distretti che la compongono: +71,7% per l’olio toscano, +44,2% per l’olio umbro e +55,4% per il comparto oleario del distretto dell’olio e pasta del barese. Le stime produttive elaborate da ISMEA indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-24 (dopo il crollo del 37% nell’annata 2022-23). Continua anche la spinta sui prezzi, dopo i forti rialzi del 2023 determinati dalla scarsa disponibilità mondiale.
La filiera del riso è l’unica a chiudere con un segno leggermente negativo il primo trimestre del 2024 (-0,8%). Invariato il Riso di Vercelli, che dopo il +26,1% dello scorso anno, conferma i flussi del primo trimestre del 2023 (-0,02%); lieve calo per il Riso di Pavia (- 1,7%).

Germania primo importatore

La Germania si conferma il primo partner commerciale per i prodotti dei distretti agroalimentari (+4,2%); riprendono vigore i flussi verso gli Stati Uniti (+17,2%) dopo il lieve calo del 2023 (-1,4%); in crescita anche Francia (+1,9%) e Regno Unito (+0,8%). Le economie emergenti, che rappresentano il 20% del totale delle esportazioni distrettuali agroalimentari, segnano un progresso del 10,1% tendenziale (rispetto al +5,8% delle economie avanzate). Tra queste vanno segnalate Polonia (+10,3%) e Romania (+17,5%); in recupero Cina (+6,9%) e Russia (+44,7%).

Catozzi: agroalimentare punta di diamante nazionale

Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo ha dichiarato: «Il comparto agroalimentare italiano continua a crescere anche negli ultimi mesi: si conferma così uno dei settori più brillanti per l’export, nonostante scenari complessi dal punto di vista geopolitico e climatico. Per incrementare la competitività e la crescita sui mercati esteri, Intesa Sanpaolo continua a operare fornendo supporto agli investimenti grazie agli oltre 6 miliardi di euro erogati dalla Direzione Agribusiness, dal 2021 a oggi, alle sole PMI del mondo agroalimentare con finanziamenti a medio e lungo termine in particolare destinati a sostenibilità, innovazione e digitalizzazione. Si tratta di accompagnare le progettualità anche di aziende di minori dimensioni prevalentemente nei processi di transizione e sviluppo sostenibile che Intesa Sanpaolo supporta tramite il programma Il tuo futuro è la nostra impresa per dare sempre maggior slancio al Made in Italy agroalimentare».