Nel panorama italiano delle aziende agrochimiche, da oltre sessant’anni Diachem si è affermata come una realtà al fianco del mondo agricolo offrendo soluzioni di qualità nel settore degli agrofarmaci, attraverso il brand Chimiberg, e dal 2006 in quello dei fertilizzanti speciali grazie alla controllata Diagro.
L’evoluzione del quadro normativo e la crescente necessità di operare in un’ottica integrata ha indotto il management del Gruppo con sede a Caravaggio (Bergamo) a integrare da quest’anno l’offerta Diachem in un unico catalogo nel quale saranno proposti agrofarmaci, fertilizzanti e biostimolanti.
Per capire come si tradurrà questa integrazione e quali saranno le prospettive per il futuro aziendale, abbiamo intervistato Francesca Dubbini, pronipote del fondatore Luigi Dubbini e rappresentante della quarta generazione, e Marco Resmini, strategic marketing manager in Diachem.
Diachem è una realtà 100% italiana nata oltre sessant’anni fa. Come si inserisce nel panorama italiano delle aziende agrochimiche?
La nostra azienda è nata ad Albano San Alessandro (Bergamo) nel 1957 da una visione imprenditoriale italiana, anche se va ricordato che già nel 1937 il mio bisnonno Luigi aveva fondato con il fratello Amleto un’azienda dedita alla produzione di sostanze chimiche per il trattamento dei tessuti, business molto diffuso nella Bergamasca.
Ancora oggi la nostra mission può essere sintetizzata nel nome Diachem acronimo di Development Industrial and Agricultural Chemicals: offrire soluzioni per l’agricoltura del futuro e promuovere il nostro sito produttivo quale polo strategico di formulazione e confezionamento in Europa.
Nonostante quello italiano rappresenti il mercato di riferimento, negli ultimi anni abbiamo ampliato il nostro orizzonte operativo al Sud e al Centro Europa, con alcuni progetti rivolti anche fuori Europa.
Quali ritenete siano oggi i vostri punti di forza?
I nostri punti di forza possono essere così riassunti: le persone, l’italianità, l’impianto di produzione di proprietà, la capacità di affiancare gli stakeholder, il giusto connubio tra professionalità e flessibilità e la sostenibilità sia nel sito produttivo sia nei nostri prodotti.
Un discorso a parte merita il nostro sito produttivo per agrofarmaci e fertilizzanti, che vedrà a breve significative novità, e che ci garantisce importanti vantaggi quali la qualità nella formulazione e la velocità di reazione alle richieste del mercato.
Da quest’anno la vostra proposta di soluzioni per l’agricoltura integrerà agrofarmaci e fertilizzanti. Quali saranno le peculiarità della vostra offerta a seguito dell’integrazione di Diagro?
Nel 2006 è stata fondata Diagro, azienda che ci ha permesso di entrare nel mercato dei fertilizzanti speciali, grazie anche alla collaborazione con aziende non italiane, e con cui siamo stati pionieri nella messa a punto di prodotti a base di acidi umici, aminoacidi come l’acido aminolevulinico (noto come 5-ALA), precursore della sintesi di clorofilla presente nei prodotti definiti «acceleratori di fotosintesi» della linea Penta.
Una tappa fondamentale poi nella crescita in questo settore è arrivata con l’acquisizione nel 2017 di Pireco, azienda olandese specializzata in biostimolanti ed estratti di origine vegetale. Un tassello fondamentale per la nostra crescita che prevede la combinazione e l’integrazione tra chimica e biorationals (agenti di biocontrollo e biostimolanti). A tale proposito stiamo verificando diverse essenze per valutarne l’attività come agrofarmaci, biostimolanti e fertilizzanti.
Come si concretizzerà questa integrazione?
Il 2021 ci è sembrato il momento giusto per procedere all’integrazione delle nostre proposte, infatti crediamo che una giusta combinazione delle due tipologie di soluzioni enfatizzi i vantaggi di entrambe e permetta alle piante di essere più resilienti. Siamo convinti che investire in questa direzione sia vincente per il futuro dell’azienda e del mercato.
Dal punto di vista operativo l’integrazione non deve però essere vista solo come l’inserimento in un unico catalogo delle due tipologie di prodotti che comunque manterranno i brand commerciali Chimiberg (per gli agrofarmaci) e Diagro (per gli agronutrienti).
È stata infatti riunita la rete vendita sotto un unico denominatore comune rappresentato da Diachem a cui è stata rivolta una specifica attività di formazione per spiegare i vantaggi dell’integrazione.
Parliamo ora di innovazione e nuove tecnologie. Qual è la vostra visione?
La nostra visione è orientata in tal senso in tre direzioni: nuovi impianti, nuovi prodotti e collaborazioni con start up del settore della digitalizzazione.
In particolare, su quest’ultimo aspetto siamo stati tra i primi a creare una collaborazione con Agricolus, startup innovativa che sviluppa soluzioni per la Smart Agriculture, partendo con una piattaforma sulla mosca dell’olivo e una sulla vite. Si tratta di progetti a cui stiamo guardando con attenzione cercando di coinvolgere agricoltori e rivenditori, presidiando in tal modo un ambito di business che oggi non è ancora quantificabile.
Parliamo infine di novità per il 2021. Quali saranno le new entry del vostro catalogo?
Tra gli agrofarmaci le novità più importanti sono sicuramente:
- Daramun, formulato a base di ciazofamide senza fosfonato e con un coadiuvante di ultimissima generazione lanciato nel corso del 2020 di cui Diachem è azienda notificante,
- Dalet Trio a base di cimoxanil + fosetil alluminio + folpet
- Player Duo a base di tebuconazolo + procloraz
- Atonik è un nuovo fitoregolatore in esclusiva per l’Italia registrato su vite, riso e orticole e in attesa di ricevere importanti estensioni di impiego su olivo, agrumi e pomacee
- tra gli erbicidi si segnala poi Marker Duo + Clivis Duo la soluzione a 4 vie per il diserbo di pre-emergenza del mais, Clomate a base di clomazone e Keops a base di flazasulfuron.
Nel settore dei fertilizzanti investiremo nella comunicazione e nel digital per far conoscere tutti i prodotti del portfolio Diagro e in particolare i prodotti della linea Penta e della linea Pireco.
Su quest’ultimo ci teniamo a sottolineare i prodotti ad attività dissuasiva nei confronti delle lumache e delle limacce (Delumbri Limax), degli insetti terricoli e dei nematodi (Performer Lveg e Performer Mveg) e degli insetti ad apparato pungente succhiante (Cober Plus ed Herfosec).
Giannantonio Armentano