Ha riscosso grande successo il convegno online organizzato da Condifesa Lombardia Nord-Est sull’agricoltura conservativa: l’ottava edizione di questo ormai tradizionale appuntamento di fine anno, andata in onda in diretta streaming a causa delle attuali restrizioni dovute all’emergenza Covid 19, è stata dedicata alle ultime «Innovazioni sulle coltivazione delle colture di copertura».
Il tema ha coinvolto oltre 500 utenti tra agricoltori, addetti ai lavori e studenti degli istituti agrari collegati da tutta Italia per seguire i tanti interventi tecnici che hanno caratterizzato l’evento.
«È la nostra prima edizione online, siamo ovviamente in videoconferenza per cause di forza maggiore ma l’augurio è che la tecnologia possa consentirci di mantenere vivo quell’importante patrimonio di interazioni umane che il nostro seminario ha fin dall’inizio costruito» ha detto in apertura il presidente di Condifesa Lombardia Nord Est Giacomo Lussignoli.
Oltre a presentare gli ultimi sviluppi della ricerca sulle cover crop, il convegno è servito anche per tracciare un bilancio dell’azione svolta dal Condifesa bresciano a sostegno della diffusione dell’agricoltura conservativa e delle colture di copertura a partire ormai dal 2013. «Non è stato sempre facile spiegare che delle colture non da reddito possono dare risultati concreti e tangibili sulla lunga distanza – ha detto il presidente. Credo tuttavia che la diffusione osservata nei campi bresciani e lombardi durante gli ultimi anni sia la conferma che abbiamo centrato nel segno».
Due progetti sull’innovazione agrotecnica
A fare il punto sugli aspetti tecnico-agronomici delle cover crop sono stati i vari ospiti dell’evento, aperto dalla responsabile del servizio tecnico Lorenza Michelon: «il Condifesa sperimenta le cover crop ormai da 7 anni e attualmente collaboriamo a due progetti: X-Cover e Novagro. Il primo è dedicato alle innovazioni per estendere l’uso delle colture di copertura in Lombardia e il secondo a realizzare un agro-ecosistema efficiente, che mantenga elevati standard produttivi e razionalizzi l’utilizzo delle risorse naturali limitate. Ricordiamo – ha aggiunto Michelon – che queste colture, ad oggi, coprono oltre 30.000 ettari in Lombardia considerando solo le superfici relative alle Misure del PSR sull’agricoltura conservativa».
Luca Bechini, docente del Disaa dell’Università degli Studi di Milano e Daniele Della Torre, del servizio Tecnico del Condifesa Lombardia Nord Est hanno fatto il punto proprio sul progetto X-Cover, che prevede la realizzazione di un prototipo di seminatrice combinata per le colture di copertura in grado di offrire diversi vantaggi operativi rispetto ad una seminatrice convenzionale. Aldo Calcante, docente del Disaa dell’Università degli Studi di Milano, ha approfondito il tema sottolineando anche gli aspetti economici legati alla terminazione delle cover raccontando lo sviluppo in corso, sempre nell’ambito del progetto X-Cover, di un prototipo innovativa per la terminazione delle cover crops costituito da tre diversi moduli. Mara Gabbrielli, Disaa, Università degli Studi di Milano ha evidenziato i risultati agronomici e il monitoraggio agrometeorologico delle cover crop autunno vernine ed estive, mentre Andrea Fiorini, Di.Pro.Ve.S. dell’Università Cattolica di Piacenza, ha evidenziato l’importante ruolo delle cover crop nel ricircolo dei nutrienti, uno degli argomenti centrali del progetto Novagro.
L’evento è stato chiuso dalla videotestimonianza di un agricoltore statunitense, Cameron Mills, che ha raccontato come nella sua azienda a Walton, nello stato dell’Indiana, le cover crop siano uno strumento di coltivazione essenziale per mantenere la fertilità e la struttura dei suoli, oltre che una risorsa importante anche per il pascolo dei bovini.
Lorenzo Andreotti