Il Consorzio agrario di Treviso e Belluno diventa ammortizzatore per le aziende agricole del territorio. Il tema è quello dei rincari delle materie prime e dei costi energetici e dei conseguenti aumenti che andranno a incidere sui bilanci delle aziende agricole e inevitabilmente sul costo del cibo.
Gli aumenti di energia e materie prime, infatti, si riflettono a cascata dalle sementi al gasolio fino ai fertilizzanti e potrebbero andare a incidere anche sul carrello della spesa.
Il Consorzio agrario di Treviso e Belluno, però, mediante il suo magazzino, può ancora gestire in modo soddisfacente le richieste di consegna.
Il costo delle materie prime finalizzate alla trasformazione nel mangimificio di proprietà del Consorzio è aumentato del 25%, l’energia elettrica è raddoppiata e il prezzo del gas metano è triplicato, andando a toccare i costi industriali dello stabilimento mangimistico, saliti del 30%.
«Nel caso del nostro Consorzio agrario, gestito da imprenditori agricoli per gli imprenditori agricoli, possiamo dire che abbiamo deciso di limare le marginalità per fronteggiare questa crisi. Lo facciamo in coscienza − ha dichiarato il direttore, Antonio Ciri − ma certamente questa situazione non può durare a lungo altrimenti andremo a compromettere un sistema virtuoso che ci vede come modello di sana gestione e presenza attiva nel contesto agricolo e rurale delle province di Belluno e Treviso».