A fronte di un’annata decisamente difficile per il mais italiano, per il quale a livello nazionale si stimano per la granella cali produttivi medi del 20% (nella migliore delle ipotesi) e soprattutto una qualità sanitaria molto bassa, il protocollo Combi Mais 1.1 porta a casa un ottimo risultato, evidenziando come le agrotecniche più evolute siano realmente in grado di mitigare gli effetti di un clima sempre più estremo.
«Le ultime tre annate sono state estremamente complesse dal punto di vista meteorologico – ha evidenziato Mario Vigo, ideatore del protocollo durante l’incontro di presentazione dei risultati 2024. Nel nostro areale, nel Parco agricolo di Milano, abbiamo avuto un 2022 con siccità estrema, un 2023 con eventi temporaleschi diffusi e molto intensi e un 2024 con più di 1.000 mm di pioggia tra marzo e settembre, praticamente il doppio delle medie storiche di questo areale. Nonostante le ovvie difficoltà a gestire questi eccessi idrici – ha continuato Vigo – il protocollo ha permesso di raccogliere una media di 14,8 t/ha di granella».
Rese e redditività superiori alla media
Il coordinatore agronomico Leonardo Bertolani ha evidenziato che la resa di quest’anno del progetto è nettamente superiore alla media del suo areale: «la produzione media 2024 di granella di mais in Lombardia ha registrato fino ad un -50% rispetto al 2023, Combi Mais solo il -15%. Inoltre – ha continuato Bertolani – il protocollo permette di generare reddito, a differenza della nostra simulazione economica che vede quest’anno una perdita per rese in granella inferiori a 110 q/ha con destinazione ad uso zootecnico (tabella 1)».
Costanza produttiva e resilienza contro gli stress
«La vera forza del progetto Combi Mais è la sua costanza produttiva anche in annate estremamente complesse come quelle dell’ultimo triennio – ha commentato Amedeo Reyneri, docente presso l’Università di Torino e responsabile scientifico di Combi Mais. Nel 2024, inoltre, non ci siamo fatti mancare nulla tra stress abiotici e soprattutto biotici, come le malattie fungine – ha continuato Reyneri – ma se controllo lo stress in campo gestendo con attenzione irrigazione, nutrizione e difesa; quindi, controllando lo stress della pianta e aumentando la resilienza generale del sistema, anche le muffe diventano un problema gestibile, tanto che anche quest’anno la granella raccolta nelle parcelle di Combi Mais è risultata esente da contaminazione da micotossine».
I partner dell’edizione 2024
Netafim, leader mondiale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di soluzioni per l’irrigazione a goccia e la micro-irrigazione; Unimer, leader italiano nella produzione di fertilizzanti solidi a valenza ambientale, per la nutrizione organo-minerale e il miglioramento del suolo; Cifo, azienda specializzata nella nutrizione localizzata alla semina, fertirrigazione e biostimolazione fogliare; Bayer Cropscience, a supporto sia della protezione delle piante che della genetica con il marchio Dekalb, per la selezione dei migliori ibridi e infine attraverso la piattaforma digitale FieldView per il supporto all’agricoltura di precisione; Agriserv, società di Contoterzisti specializzati nell’agricoltura di precisione e gestione dei dati; VH Italia, compagnia assicurativa monoramo europea specializzata nel settore dei rischi agricoli; e Ri.Vi., specializzata nell’assistenza di macchine e attrezzature agricole di ultima generazione.
Lorenzo Andreotti