Tutelare la naturalità dell’habitat della Valle dei Laghi coltivando la vite con tecniche basate sull’agricoltura biologica. Una pratica che i soci della Cantina Toblino hanno iniziato già nel 2012 e che continuano con un nuovo progetto iniziato poche settimane fa con l’obiettivo da un lato di salvaguardare la biodiversità all’interno dei vigneti, dall’altro di coniugare la sostenibilità e il biologico all’impatto sociale.
Questo progetto è inserito all’interno del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) e coinvolge diversi attori, tutti impegnati nello sviluppo sostenibile delle aree rurali. In questo contesto si inserisce l’importante collaborazione con Beelieve, promettente progetto di start-up che si occupa di favorire la convivenza tra uomo e natura con l’artigianato a impatto sociale.
Beelieve è il partner ideale per Cantina Toblino in quanto capace di coniugare l’attività di falegnameria con quella di un centro di socializzazione al lavoro per minori con lo scopo di dare nuove prospettive ai ragazzi seguiti dalla cooperativa Progetto 92. Oltre a questo aspetto, c’è un altro punto in comune tra Beelieve e Cantina Toblino, ovvero l’idea secondo cui la cura del territorio nasca dalla cura per la filiera che c’è dietro a ogni prodotto, a ogni particolare che lo compone e a ogni mano che ci lavora.
Da un punto di vista pratico, il progetto ha previsto l’installazione di strutture ecologiche che contribuiscano a incrementare la diffusione della fauna selvatica e a migliorare la fruizione dei biotopi dove questa trova rifugio all’interno dei vigneti di Cantina Toblino. In particolare, si tratta di nidi per uccelli e pipistrelli realizzati con legname certificato PEFC proveniente dalla Val di Fiemme schiantato nell’ottobre 2018 a causa della tempesta Vaia. Queste strutture in legno di larice ed abete rosso sono state realizzate ed installate nei vigneti di Cantina Toblino proprio da ragazzi coinvolti dalla cooperativa Progetto 92, impegnando una decina di ragazzi di Progetto 92.