Nelle produzioni orticole, sia in pieno campo sia in coltura protetta, l’apporto dei biostimolanti è finalizzato al raggiungimento di uno o più dei seguenti obiettivi: favorire una rapida emergenza delle plantule nelle colture a semina diretta o un veloce superamento dello stress da trapianto; precocizzare l’entrata in produzione; incrementare la crescita, la fioritura, l’allegagione e l’accrescimento dei frutti; migliorare la qualità del prodotto; aumentare l’efficienza d’uso dei nutrienti e la tolleranza agli stress ambientali.
Il raggiungimento di tali obiettivi dipende non solo dal tipo di biostimolante utilizzato, dalle modalità di applicazione e dalla dose apportata, ma anche dall’interazione del biostimolante con i fattori genetici, agronomici e ambientali.
Il ruolo delle poliammine
Grena offre diverse soluzioni che possono fare raggiungere uno o più obiettivi indicati. Il punto di forza dei biostimolanti dell’azienda è rappresentato dalle poliammine, molecole a basso peso molecolare derivanti dalla scomposizione degli amminoacidi.
Le poliammine hanno una potente attività biostimolante, intervengono in diverse fasi di crescita e sviluppo delle piante: durante la divisione cellulare, quindi quando la pianta è in fase di attiva crescita e sta formando nuovi organi; in fase di post-allegagione, in quanto le cellule devono far sì che il frutto si accresca; durante le fasi di stress abiotico (stress termici, carenze idriche, salinità).
Grena propone l’utilizzo di due biostimolanti liquidi sulle colture orticole:
- Idrogrena, estratto liquido ricco di poliammine organiche, idoneo per accompagnare le fertirrigazioni, in quanto a contatto con le radici le poliammine stimolano la riproduzione cellulare e, di conseguenza, l’emissione di numerose radici secondarie che permettono alle piante di affrancarsi velocemente;
- IdroKgrena, prodotto che unisce sinergicamente l’azione delle poliammine a quella del potassio, che oltre a stimolare e migliorare la fioritura e la maturazione hanno un’importante azione di contrasto contro gli stress termici, in quanto la loro azione combinata permette di effettuare un’osmoregolazione a livello stomatico.
In un momento complesso come quello attuale, dove le materie prime per la produzione dei fertilizzanti di sintesi scarseggiano e i prezzi risultano insostenibili, i produttori hanno la necessità di ridurre le perdite di fertilizzanti utilizzando prodotti biostimolanti che permettono di far lavorare le piante in maniera più efficiente con meno risorse a disposizione.
Allo stesso tempo, è importante sottolineare che i biostimolanti sono prodotti che hanno bisogno di essere distribuiti nei momenti opportuni, per far sì che svolgano a pieno le proprie funzionalità. Al riguardo è sempre consigliato rivolgersi a chi ha competenze tecniche in materia, per non commettere errori che possano condurre a effetti indesiderati.