Nel 2019 Bayer ha lanciato la propria strategia per affrontare le sfide dell’agricoltura del Terzo millennio, nutrire il mondo senza affamare la terra. Una strategia basata su tre pilastri − innovazione, digitalizzazione e sostenibilità − e che oggi si trova ad affrontare anche l’emergenza sanitaria da Covid-19.
Nonostante l’impossibilità di organizzare l’annuale appuntamento Future of farming dialogue presso la sede di Monheim, il Gruppo tedesco ha deciso di organizzare una serie di eventi virtuali per rilanciare ed enfatizzare il proprio impegno sull’importanza degli obiettivi per la sostenibilità stabiliti dall’azienda nel 2019.
Lo scorso 13 ottobre è toccato a Liam Condon, presidente della Divisione Crop Science, spiegare come l’impatto della pandemia da Covid-19 e la conseguente instabilità economica abbiano amplificato l’esigenza di puntare sull’innovazione in agricoltura e trasformare questo settore per renderlo un protagonista della lotta al cambiamento climatico, continuando a garantire a tutti la sicurezza alimentare.
«Le avversità non sono una novità per il settore agricolo − ha spiegato Condon − basti pensare alle inondazioni e alla siccità, senza dimenticare i parassiti. La pandemia da Covid-19 è solo un ulteriore segnale della necessità di creare un sistema alimentare più sostenibile e resiliente, capace di garantire la sicurezza alimentare. L’innovazione, la scienza e la cooperazione non sono elementi essenziali solo per superare la pandemia: devono diventare protagonisti anche nel settore agricolo per affrontare le sfide che il presente e il futuro riservano agli agricoltori.
Sostenibilità fa rima con innovazione
«Soprattutto in tempi difficili − ha sottolineato Condon − abbiamo la responsabilità di garantire la sicurezza alimentare e ridurre la nostra impronta ecologica. Abbiamo inoltre il dovere di aiutare gli agricoltori a compiere lo stesso percorso fornendo loro prodotti, servizi e tecnologie necessarie per produrre cibo a sufficienza utilizzando meno risorse e preservando l’ambiente. La chiave per ottenere questi risultati è l’innovazione, che continuiamo a portare avanti».
A dimostrazione di questo impegno, l’azienda ha recentemente lanciato diversi prodotti e iniziative che evidenziano il suo impegno verso l’innovazione e la digitalizzazione in ambito agricolo. Tra questi:
- un modello, sviluppato esternamente, in grado di misurare l’impatto ambientale di qualsiasi prodotto fitosanitario, in qualsiasi coltivazione al mondo. A oggi l’azienda ha utilizzato questo modello per esaminare il suo intero portafoglio e i relativi utilizzi in tutto il mondo al fine di comprenderne le implicazioni sul piano della sostenibilità;
- Bayer Carbon initiative, un’iniziativa per aiutare gli agricoltori che adottano specifiche prassi rispettose del clima a trarne profitto. Con questo programma pilota innovativo Bayer sta aprendo la strada a un futuro senza emissioni di carbonio per l’agricoltura;
- l’introduzione in Messico di un nuovo mais di bassa statura, noto con il marchio Vitala. Si tratta di un nuovo ibrido di mais abbinato a una serie di buone pratiche agricole che aiuteranno gli agricoltori messicani a incrementare la produzione utilizzando meno risorse;
- iniziativa Better life farming alliance, guidata da Bayer e volta a sostenere le comunità di piccoli agricoltori del mondo. Insieme ai partner aderenti all’iniziativa, l’azienda mette a disposizione competenze, informazioni e soluzioni finanziarie, oltre a consentire l’accesso ai mercati. Dopo l’India quest’anno il sostegno è stato offerto a Indonesia e Bangladesh. Inoltre sono state fornite a piccoli agricoltori in Asia, Africa e America Latina sementi e informazioni sulla difesa delle piante, oltre a offrire assistenza per l’accesso al mercato e per affrontare l’emergenza sanitaria da Covid-19.
Questi sforzi, insieme a molti altri, stanno già consentendo a Bayer di raggiungere i propri obiettivi, responsabilizzando 100 milioni di piccoli agricoltori attraverso l’accesso, le competenze, gli strumenti e le collaborazioni in ambito agronomico: riduzione del 30% delle emissioni di gas serra prodotte dalle colture chiave nei principali mercati agricoli e riduzione del 30% dell’impatto ambientale della protezione delle colture entro il 2030.
«Rendendo la sostenibilità parte integrante del nostro core business − ha aggiunto Condon − non solo possiamo contribuire a garantire la sicurezza alimentare, ma abbiamo anche la possibilità di trasformare l’agricoltura affinché diventi parte della soluzione al cambiamento climatico».