Argea, nuova azienda nel mondo del vino

È stata presentata nei giorni scorsi alla stampa una nuova realtà nel settore vinicolo: Argea. «Ar» come arte e «Gea» come terra sono gli elementi fondanti del Gruppo che si pone tra i big player del mercato. Pensato dal Fondo Clessidra e condiviso da due grandi storici marchi del vino italiano quali Botter e Gruppo Mondodelvino, Argea affronta la sfida dimensionale per competere sui mercati internazionali e per portare la qualità del vino italiano nel mondo. L’assetto azionario del Gruppo vede una holding, partecipata in maggioranza dal fondo Clessidra, con un importante quota della famiglia Botter e una presenza della famiglia Martini e del management.

Con ricavi consolidati di circa 420 milioni di euro nel 2021, realizzati con il 95% all’estero, e in crescita di oltre il 18% rispetto al risultato dell’anno precedente ottenuto da Botter e Mondodelvino separatamente, Argea rappresenta oggi il più importante player privato nel settore vitivinicolo nazionale, contando circa 500 collaboratori.

Gli obiettivi di crescita ambiziosi hanno posto le basi per un piano investimenti al 2025 da circa 50 milioni di euro con attese ricadute positive anche sulle comunità locali in cui l’azienda opera.

L’importanza dell’export

Argea è un ambasciatore del vino italiano nel mondo, esporta in 85 Paesi, con una rete commerciale distribuita sia sui mercati dove il vino italiano è da tempo apprezzato – USA, Regno Unito, Germania e Paesi scandinavi – sia in aree del mondo di tradizione enologica più recente: dalla Cina, alla Corea del Sud, al Canada e molti altri.

L’azienda conta sei siti di produzione distribuiti dalla Romagna al Piemonte al Veneto e numerose filiere coinvolte nel progetto provenienti anche da Friuli-Venezia Giulia, Abruzzo, Puglia e Sicilia. Argea rappresenta così un unicum in Italia anche a livello produttivo proponendo, con il suo portfolio di marchi e di cantine, una ricca e variegata offerta di vini italiani conosciuti nel mondo per la loro tipicità: Barbera, Nebbiolo e Moscato per il Piemonte, Sangiovese e Trebbiano per la Romagna, Prosecco e Pinot Grigio per il Veneto, Primitivo per la Puglia, Montepulciano d’Abruzzo, Nero d’Avola per la Sicilia.

«Con questo progetto, unendo risorse tra le migliori del settore – ha dichiarato l’amministratore delegato dell’azienda, Massimo Romani – Argea intende rappresentare una grande opportunità per il vino italiano e per l’intero comparto enologico sui mercati mondiali. Tramite il nostro piano industriale ambiamo a uno sviluppo etico e sostenibile che coinvolga i nostri collaboratori, le comunità e l’ambiente in cui operiamo.

Si tratta di un percorso ambizioso, caratterizzato da ingenti investimenti che permetteranno ad Argea di allargare sempre di più i propri orizzonti, con crescite importanti sia all’estero che in Italia».

 

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