Come tutte le agrotecniche la semina su sodo del grano duro presenta vantaggi e svantaggi. Se da un lato si risparmia sui costi di coltivazione dall’altro si va incontro a maggiori rischi di compattamento del suolo. Anche la maggiore disponibilità idrica del suolo conseguente all’utilizzo di questa agrotecnica aiuta le piante ma le espone maggiormente alla possibilità di attacchi di Fusarium.
Per questi motivi individuare le varietà di grano duro più adatte alla semina su sodo è essenziale per massimizzare e razionalizzare produzioni e qualità della granella. Negli ultimi anni la sperimentazione condotta in Sardegna e in Puglia dall’Agenzia Agris Sardegna e il CREA-CI di Foggia, in collaborazione con il CREA-IT di Roma, ha dimostrato i buoni risultati ottenibili con questa tecnica sul grano duro, sia dal punto di vista produttivo sia qualitativo. Nel corso dell’annata agraria 2017-18 il confronto varietale su sodo ha riguardato 26 varietà di grano duro inserite nella Rete nazionale varietale convenzionale.
In linea generale, considerando le quattro località (Benatzu e Ussana in Sardegna, Candela e Foggia in Puglia) e le varietà in prova da almeno un biennio, Claudio e Antalis hanno mostrato i risultati migliori a indicare una eccellente adattabilità all’annata e alla tecnica, con ottime rese associate a buone caratteristiche qualitative della granella. In particolare, Antalis ha confermato gli ottimi risultati ottenuti in prove analoghe condotte in Sardegna nell’annata precedente a testimoniare la buona stabilità produttiva e adattabilità alla semina su sodo di questa varietà.
La sperimentazione segnala, inoltre, Kanakis per la Sardegna e Secolo per la Puglia. Tra le varietà al primo anno di prova, Giulio e Platone hanno fatto registrare buoni risultati produttivi. Occorre sottolineare che tutte queste varietà mostrano anche caratteristiche qualitative molto interessanti.
Nello specifico dei risultati a Foggia, Claudio si conferma la varietà più produttiva (4,32 t/ha; indice: 124) seguita da Platone (4,12 t/ha), Tito Flavio (4,06 t/ha) e Monastir (4,05 t/ha), entrambe con indice pari a 116, e infine, Ramirez (4,00 t/ha). Anche in questo caso, le varietà più produttive confermano l’adattabilità a questa tecnica grazie a ottimi valori di qualità merceologica e del contenuto proteico. In particolare, sono veramente notevoli i risultati fatti registrare da Claudio e da Platone per il peso ettolitrico.
A Candela, Secolo (7,05 t/ha), Furio Camillo (6,75 t/ha), Giulio (6,64 t/ha), Tito Flavio (6,43 t/ha), Antalis (6,21 t/ha), Marakas (6,12 t/ha) e Platone (6,08 t/ha) sono risultate le più produttive.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 39/2018 a pag. 52
Prove di grano duro su sodo in Sardegna e Puglia
Di G. Carboni, M. Dettori, L. Mameli, M. Rinaldi, S.A. Colecchia, A. Belocchi, F. Quaranta
L’articolo completo è disponibile anche sulla Rivista Digitale