Il rispetto per l’ambiente è da sempre parte integrante della filosofia di Cantina di Soave, una responsabilità a cui non si è mai sottratta e che anzi porta avanti con iniziative e strategie sempre nuove.
All’interno dell’«impegno green» si inserisce anche la collaborazione con l’azienda UPM Raflatac. Per produrre una bottiglia di vino si generano infatti necessariamente degli scarti: ad esempio i supporti in carta siliconata delle etichette autoadesive. Tali rivestimenti fino a poco tempo fa risultavano difficilmente recuperabili ora invece, grazie al progetto RafCycle, è possibile riciclare questi scarti della filiera in nuova carta prodotta dalle cartiere Upm. In questo modo il rivestimento non viene smaltito come un rifiuto, ma può avere una nuova vita, può essere riutilizzato per altri scopi.
Negli ultimi tre anni, da quando ha aderito al progetto, risulta che Cantina di Soave abbia riciclato 62 tonnellate di carta siliconata. Evitando di mandare in discarica queste 62 tonnellate di rifiuti e decidendo piuttosto di riciclare, la Cantina ha risparmiato energia per 2.738.100 MJ, che equivale all’energia che servirebbe per illuminare la torre Eiffel per 15 mesi.
«La nostra adesione al progetto RafCycle – commenta il Direttore Generale di Cantina di Soave Bruno Trentini – è un bell’esempio di economia circolare all’insegna della sostenibilità. Un gesto apparentemente di poco conto come quello di non buttare via un supporto in carta siliconata, ma di riciclarlo, equivale invece, su larga scala, a risparmiare una quantità significativa di energia. È un modo intelligente di utilizzare i materiali e le risorse, un ulteriore passo che muoviamo nella giusta direzione».