Sabato 27 ottobre alle ore 9,45 si terrà il convegno «Costi di produzione del latte, le strategie per ridurli con profitto», organizzato da L’Informatore Agrario in collaborazione con Fiere zootecniche internazionali di Cremona. L’obiettivo è quello di delineare le strategie per ridurre con intelligenza i costi di gestione dell’allevamento da latte. L’appuntamento è alla Fiera di Cremona in sala Stradivari.
Ottimizzare i costi di alimentazione incrementando gli utili
Nonostante sia sempre presente negli allevatori la voglia di condurre al meglio la propria stalla, massimizzando benessere, sanità animale e qualità del latte, non si può ignorare l’obiettivo primo dell’imprenditore: ottenere dal proprio lavoro un adeguato reddito. La relazione di Michele Campiotti, specialista in allevamenti di vacche da latte, metterà in luce come la produzione per capo influisca solo parzialmente sui risultati economici della stalla, in quanto il livello produttivo non è un dato sufficientemente correlato all’utile netto finale. Dai dati di Campiotti emerge chiaramente come alcune aziende ad altissima produzione non raggiungano l’obiettivo di essere economicamente sostenibili. I costi di alimentazione negli allevamenti variano da 19 a 32 euro per 100 litri di latte. I costi di manodopera da 4 a 16 euro. Se i costi per 100 litri si avvicinano (o addirittura superano), solo per queste due voci, il valore del litro di latte l’aumento di quest’ultimo non sarà mai sufficiente a portare beneficio al bilancio aziendale. Per questo gli strumenti classicamente utilizzati per valutare l’azienda non risultano più adeguati; occorrono strumenti giornalieri di veloce consultazione che possano predire le informazioni davvero correlate con l’utile netto della stalla. Per questo sono necessari software moderni, prima che dal punto di vista informatico, sotto il profilo dell’utilità tecnica. Anche il bilancio economico, se utilizzato non solo e non sempre come consuntivo ma come uno strumento preventivo, fornisce dati preziosi per ottimizzare la gestione aziendale.
Migliorare il benessere e ridurre i costi sanitari
Alfonso Zecconi affronterà l’impatto della nuova normativa europea sulla riduzione dell’utilizzo degli antibiotici in stalla in termini economici e pratici e, più in generale, descriverà gli strumenti utili a perseguire l’obiettivo di una maggiore sostenibilità dell’attività zootecnica, riducendo i costi sanitari e aumentando il benessere animale.I costi sanitari dell’allevamento da latte si possono e si devono quantificare e analizzare per capire la convenienza delle scelte sanitarie che si vogliono intraprendere. Per fare questo è possibile avvalersi di strumenti capaci di analizzare i dati non su modelli teorici ma su dati elaborati a partire da osservazioni dirette in allevamento.
Dal carro miscelatore ai sistemi automatizzati per l’alimentazione
Infine Carlo Bisaglia farà un intervento relativo alla meccanizzazione in stalla in ambito alimentare. L’elemento innovativo che ha decretato il successo del carro miscelatore è stato lo sviluppo del razionamento unifeed «scoperto» a metà degli anni Trenta del Novecento, ma reso possibile su vasta scala solo con la comparsa dei primi carri miscelatori negli anni Sessanta. Da allora, questo sistema di alimentazione è diventato il riferimento per gli allevamenti bovini determinando una vasta offerta di meccanizzazione in grado di soddisfare esigenze estremamente diversificate fi no all’automazione del razionamento. Il perfezionamento e il monitoraggio costante delle performance dei miscelatori rimangono la chiave del loro successo, anche economico, in azienda. L’avvento dell’economia circolare e della zootecnia di precisione stimolerà ulteriori sviluppi di questa tecnologia verso l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (con motorizzazioni elettriche o a biometano) e con l’intervento di sensori specifici per un razionamento sempre più efficiente.
Per iscriversi al convegno: ediaeventi.it/stalledalatte2018