La conversione in legge del cosiddetto decreto dignità (n. 87/2018) porterà probabili significative modifiche al testo originario, soprattutto in tema di lavoro occasionale. Il decreto infatti non contiene alcuna norma per la reintroduzione dei cosiddetti voucher o buoni lavoro.
Gran parte del dibattito politico sulle possibili correzioni al testo si è sviluppato proprio intorno a questo strumento, divenuto ormai – insieme al contratto di lavoro a termine e alle conseguenze in caso di licenziamento – un argomento classico delle riforme lavoristiche. Dopo l’abrogazione dei voucher nel 2017, allo scopo di scongiurare un referendum promosso dalla Cgil, resta ancora irrisolta la questione della necessità di regolamentare le prestazioni di lavoro occasionali e accessorio che non si sostanziano in veri e propri rapporti di lavoro subordinato. Nel settore agricolo la questione è particolarmente sentita, dato che il “contratto di prestazione occasionale”, introdotto dal Governo Renzi nel 2017 proprio per disciplinare le prestazioni di lavoro saltuarie e occasionali che in precedenza rientravano nel lavoro accessorio (voucher), ha avuto una scarsa applicazione pratica.
Secondo Coldiretti “indiscrezioni sui contenuti dell’emendamento presentato sui voucher, se confermate, rappresentano una risposta coerente con l’obiettivo di ridurre la burocrazia, riconoscendo la specificità del lavoro agricolo”.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 29/2018 a pag. 8
Il decreto dignità riaccende la richiesta dei voucher
di T. Pagano
L’articolo completo è disponibile anche sulla Rivista Digitale
Voucher, dal decreto dignità si attendono novità
26 Luglio 2018