Un piano triennale per la lotta al caporalato è stato annunciato a Foggia dal ministro del lavoro Luigi Di Maio, nell’ambito del vertice straordinario convocato il 3 settembre nel capoluogo dauno a seguito dei tragici incidenti sulle strade nei quali hanno perso la vita sedici braccianti extracomunitari impegnati nella raccolta del pomodoro.
All’incontro con il ministro e vicepremier sono intervenuti anche presidenti o rappresentanti istituzionali di ben quattordici Regioni italiane, perché la piaga del caporalato, ha precisato Di Maio, è un problema nazionale, da Nord a Sud.
Il piano triennale è fondato sostanzialmente sull’ottimizzazione degli strumenti già esistenti, in quanto non c’è nulla di nuovo da inventare, basta far funzionare meglio ciò che è già disponibile. A cominciare dai centri per l’impiego, le cui disfunzioni alimentano l’attività criminale dei caporali, spesso gli unici in grado di rendere possibile l’incontro tra domanda e offerta della forza lavoro.
Anche l’incrocio delle banche dati sarà un elemento prezioso per far emergere anomalie e distorsioni, unitamente ai controlli che saranno rafforzati. A questo proposito, il ministro Di Maio ha annunciato per i prossimi giorni la nomina del nuovo vertice dell’Ispettorato nazionale del lavoro.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 31/2018 a pag. 9
Di Maio annuncia un piano triennale per lottare contro il caporalato
di G. Tamburrano
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