Contro molti pronostici, alla vigilia del semestre la Polonia ha sciolto il nodo che bloccava in Consiglio il regolamento sulle nuove tecniche per l’editing del genoma.
Proprio Varsavia, che per circa un anno è stata il principale ostacolo a fare progressi a causa del suo scetticismo sui brevetti.
Lo scorso 14 marzo gli ambasciatori dell’UE hanno appoggiato un testo di compromesso della presidenza polacca, che sconfessa la posizione tenuta dal Governo di Varsavia fino a pochi mesi fa, e consente di portare avanti i negoziati sulle nuove regole che facilitano l’uso di alcune di queste tecniche.
Varsavia ha presentato la sua prima proposta all’inizio di gennaio. Il documento conteneva una serie di emendamenti sui brevetti. Invece di convincere gli scettici – Austria, Croazia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Ungheria – che rimanevano sulle loro posizioni, il testo suscitava molte perplessità tra i favorevoli tra cui Italia, Francia, Paesi Bassi e Spagna.
A fine febbraio la svolta. Un nuovo testo che torna in buona sostanza di un anno indietro, eliminando tutti gli emendamenti di gennaio e riproponendo una versione del regolamento molto vicina a quella delle presidenze spagnola (secondo semestre 2023) e belga (primo semestre 2024).
Nel frattempo, proprio il Belgio, che alla guida del Consiglio aveva fatto enormi e vani sforzi per far passare il regolamento, diventava l’ago della bilancia a causa della frattura interna tra valloni, contrari alle nuove regole, e fiamminghi, a favore. Il problema Belgio si riproporrà.
Alla fine, ha appoggiato il nuovo testo, ma con una «dichiarazione» in cui si afferma che non si impegna a fare lo stesso dopo i negoziati con il Parlamento. L’equilibrio è al momento di 18 Paesi a favore, 6 contrari – gli stessi dall’inizio del dossier – e 2 astenuti, di cui uno di particolare peso demografico (quel che conta nel sistema di voto ponderato del Consiglio) e politico come la Germania.
Berlino, d’altro canto, potrebbe modificare presto il proprio orientamento, in virtù del cambio di Governo e l’addio a ruoli nell’Esecutivo del ministro dell’Agricoltura dei Verdi Cem Ozdemir, che correrà come presidente alle elezioni dello Stato tedesco del Baden-Württemberg.
Il nuovo ministro sarà con tutta probabilità il leader della DBV bavarese, Gunther Felssner, protagonista delle proteste degli agricoltori tedeschi del 2024 e convinto sostenitore della necessità di facilitare l’accesso alle nuove tecniche.
Il testo approvato dagli Stati membri si limita a rafforzare i requisiti di trasparenza e a stabilire che le aziende che vogliono commercializzare in Europa piante ottenute con le nuove tecniche devono dichiarare se sono protette da un brevetto. Il Parlamento ha votato la sua posizione sul dossier nel febbraio 2024, chiedendo un divieto assoluto di brevetti per le colture NGT. I negoziati tra il Parlamento e gli Stati membri potrebbero iniziare già ad aprile.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 11/2025
NGT: superato lo stallo in UE
di A.D.M.
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