Il Copa e Cogeca, voce comune delle principali organizzazioni e delle cooperative agricole dei Paesi UE, hanno reagito con dure critiche alla proposta di imposizione di dazi sui fertilizzanti provenienti da Russia e Bielorussia.
Copa e Cogeca hanno denunciando l’assenza di un’adeguata valutazione preventiva di impatto e di misure volte a tutelare un comparto che, senza l’accesso ai fertilizzanti a costi sostenibili, vedrebbe seriamente compromessa la competitività e la sicurezza alimentare, in una situazione nei Ventisette già oggi in bilico per la mancanza di reciprocità delle regole.
È un’eventualità che avrebbe effetti a cascata sui bilanci delle aziende agricole, specialmente a carico delle imprese di coltivazione di cereali e semi oleosi, già oggi alle prese con extracosti e margini erosi dalle incognite sugli sviluppi dei mercati globali.
Per scongiurare una nuova crisi sarebbe auspicabile, a detta di Copa e Cogeca, un rinvio di almeno un anno rispetto alla data di entrata in vigore fissata al primo luglio 2025, per dare al settore il tempo necessario per riorganizzarsi e adeguarsi alle nuove regole che, così come definite, appaiono troppo rigide.
In una lettera trasmessa al Consiglio, le due sigle prevedono la sospensione immediata dei dazi sulle importazioni di fertilizzanti da Paesi terzi non coinvolti dalle misure sanzionatorie e l’introduzione di un meccanismo di salvaguardia automatico che preveda la sospensione delle barriere tariffarie al superamento di determinate soglie critiche di prezzo.
Non meno importante, secondo le due rappresentanze di settore, è garantire deroghe alla direttiva sui nitrati per favorire l’utilizzo di letame e digestati ed escludere almeno i fertilizzanti fosfatici dalle nuove tariffe, mentre per gli azotati sarebbe essenziale evitare sovrapposizioni con i dazi antidumping già operativi.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 11/2025
No di Copa e Cogeca ai dazi UE sui fertilizzanti russi
di F. Pi.
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