Senza moratoria in 10 anni avremo a disposizione metà sostanze attive

trattamento vigneto

L’analisi di Itab (Istituto dell’agricoltura e dell’alimentazione biologica francese) indica un calo vertiginoso delle sostanze attive approvate nell’UE, passate dalle oltre 1.250 della seconda metà del XX secolo, a 556 a seguito della direttiva 91/414/CE, a 234 nel 2023 (in Italia sono poco meno di 300 quelle ancora disponibili)  con il reg. CE n. 1107/2009 e si prevede un’ulteriore diminuzione del loro numero stimato intorno al 50% in 10 anni.
La normativa UE troppo limitativa per chi fa ricerca e innovazione è disincentivante per molte multinazionali che quindi, di fatto, non investono più per studiare nuove soluzioni.

Agricoltori disarmati

Raffaele Drei, presidente di Fedagripesca Confcooperative, a Fruit Logistica ha lanciato la richiesta all’UE di una moratoria di 5 anni sul processo di revoca delle sostanze attive.
Il report di Fedagripesca mostra come solo l’1% degli agrofarmaci autorizzati prima del 2000 è ancora disponibile in Italia, mentre oltre l’83% dei prodotti sul mercato è stato approvato dopo il 2011.
Sono più di 200 le sostanze attive attualmente in fase di rinnovo da parte dell’UE e ci sono forti pressioni per la loro revoca.
Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha denunciato le difficoltà dei produttori italiani, privati di adeguate sostanze fitosanitarie e penalizzati dal ritardo nell’introduzione di nuove Tecnologie genetiche non ogm (Tea).
Ha poi evidenziato la concorrenza sleale dei Paesi extra UE, che utilizzano fitofarmaci vietati in Europa e sfruttano il basso costo della manodopera.

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 09/2025
Senza moratoria le sostanze attive dimezzeranno
di G. Menna
Per leggere l’articolo completo abbonati a L’Informatore Agrario