La fase di parziale essiccazione in campo deve svolgersi nel minore tempo possibile e deve essere organizzata in maniera tale che tutto il foraggio arrivi al momento della raccolta con un tenore in sostanza secca più omogeneo possibile. Per raggiungere questi obiettivi (ridotta permanenza in campo, velocità e omogeneità di appassimento) occorre dimensionare molto bene il cantiere.
Con le macchine operatrici attuali sappiamo che un operatore può sfalciare fino a 35-40 ha al giorno (con 3 falciacondizionatrici portate da una singola trattrice).
Se le superfici sono più ampie dovremo organizzarci con un numero adeguato di trattrici e falciatrici. L’obiettivo è quello di concludere le operazioni di sfalcio entro un giorno e mezzo.
Per i tagli primaverili, oltre al condizionamento meccanico del foraggio (preferire sempre condizionatori a rulli), occorre prevedere lo spandimento del foraggio subito dopo il taglio. In questo modo in 24-36 ore si riesce nella maggioranza dei casi a raggiungere un adeguato livello di sostanza secca, compreso tra il 35 e il 45%.
Perché l’operazione di spandimento proceda di pari passo con la falciatura è necessario avere macchine che abbiano almeno la medesima larghezza di lavoro delle falciatrici, meglio qualche metro in più. Infine, poiché il cantiere per avere la massima efficienza si deve concludere in 3 giorni, è indispensabile pianificare perfettamente le operazioni di ranghinatura e di raccolta (con un numero adeguato di mezzi e con ben definiti volumi di stoccaggio).
Le operazioni possono sembrare più complesse se a primavera dobbiamo raccogliere sia loglio italico, sia erba medica, sia prati. In questi casi occorre dare la precedenza al loglio italico (la qualità nutrizionale peggiora più in fretta) e in seconda battuta dedicarsi all’erba medica e ai prati che possono essere anche raccolti e stoccati insieme.
Tratto dall’articolo pubblicato nell’inserto de L’Informatore Agrario n. 04/2025
Dal taglio primaverile un foraggio di altissima qualità
di E. Tabacco, F. Ferrero, G. Borreani, L. Comino
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